Verbale dell’ Assemblea Annuale 2020

di Venerdi 18 settembre 2020 h 18.00

In prima convocazione (h 18.00) non si è raggiunto il numero legale delle presenze.

In seconda convocazione (h.19.00) seduta risulta valida con presenti 40 Soci.

Ordine del giorno

1. Approvazione del bilancio consuntivo 2019.

1. Approvazione del bilancio consuntivo 2019.

Il Presidente Piovesan preliminarmente ha ricordato le motivazioni per cui

l’Assemblea già convocata nei termini e modi previsti per il mese di aprile c.a., è

stata sospesa e rinviata alla data odierna come conseguenza dell’applicazione

del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che prevede il divieto di

assembramenti pubblici e privati come cautela prevista dalla lotta all’epidemia

del virus COVID 19.

Quindi illustra il bilancio consuntivo, già distribuito ai Soci che l’hanno ricevuto in

posta con la convocazione ( allegato 1 Bilancio consuntivo 2019 La Salsola), nelle parti riguardanti gli aspetti generali e

poi quelli particolari relativi ad ogni concessione acquea. Con particolare

attenzione illustra e motiva le decisioni approvate dal Consiglio Direttivo

Relativamente alle previsioni di spesa del 2019 il Presidente riferisce che è stato

portato a termine il progetto più consistente sulla concessione Riviera Marco Polo 1

di rifacimento di tutta la passerella dopo 16 anni e l’impatto dell’alta marea di

ottobre 2018, per non incorrere in rischi alla sicurezza delle persone transitanti.

Altri progetti di intervento nelle altre concessioni non sono decollati causa il blocco

totale derivato dalla pandemia.

Il vicepresidente Sartori ricorda che anche Programma culturale 2019 ha subito lo

stop a seguito della pandemia, ma l’iniziativa di allestimento della mostra

fotografica della Socia Zampedri “La vita sott’acqua in laguna” in collaborazione

con il Museo civico di Storia Naturale di Venezia è stata confermata e solo

sospesa.

Il Presidente risponde ad alcune domande e poi mette in votazione palese il

bilancio 2019 (allegato 1) che viene approvato a maggioranza con un voto

contrario (Ficotto) e due astenuti (Cavaldoro e Baldoni)

Alle ore 20, l’Assemblea si conclude con i saluti.

Il Vicepresidente (verbalizzante)         Dott. Giuseppe Sartori                                   

  Il Presidente                                                      Claudio Piovesan

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La “Cassa da mar” o “Cassa da drapi”

di Alessandro Dissera Bragadin

In Adriatico, per la sua naturale conformazione, non è possibile pescare in un luogo stabile, ma è necessario muoversi e ricercare il pesce. 

Famosi erano i mitici e forse mitologici, Magnamare; sensitivi che dopo una tempesta, sembra fossero in grado di individuare i banchi di pesce portando le flotte pescherecce nei pressi. 

E’  così che i pescatori dovevano navigare a lungo seguendo la stagionalità dei  pesci, cambiando prede e sistema di pesca. Prima con le grandi Tartane, che pescavano singolarmente o in flotta di unico armatore, ormai definitivamente estinte, poi con i Bragozzi da Mar, barche di 35 piedi veneti (m 12,20), con 3 – 5 membri di equipaggio, marinai e pescatori al tempo stesso. 

Rispetto alle tartane, che raggiungevano i 20 metri di lunghezza, i bragozzi erano più  piccoli, agili, veloci e redditizi, perché trainavano le reti in coppia. Le enormi vele al terzo, avevano una superfice della sola vela maestra, che raggiungeva gli ottanta metri quadri, alla quale si aggiungeva quella della vela di trinchetto. Serviva potenza per trainare le grandi reti e non di rado, durante la normale navigazione, come si nota  nelle immagini pervenuteci, veniva data una mano di terzaroli, la superfice velica, cioè,  veniva ridotta per sicurezza. 

Chioggia aveva il primato come flotta peschereccia più grande d’Italia e il pesce veniva poi portato al  porto più vicino con un altro bragozzo o con topi, che fungevano da portolata.

Di solito i  pescatori da mar (che si differenziavano dalla pesca interna lagunare), facevano 4 grandi crociere per la pesca in un anno, facendo coincidere il rientro con le principali festività locali, sempre religiose. Fra queste la Madonna del  Rosario (la Madonna Marina), protettrice dei pescatori, il Natale e i santi Felice e Fortunato protettori di Chioggia.

Il rientro veniva annunciato da una vedetta che scrutava il mare dal campanile di San Domenico, ecco che le colorate vele, per i loro particolari e personali disegni, davano indicazione di che barca rientrava e la vedetta stessa poteva avvisare le famiglie.

Ogni pescatore così poteva sbarcare, prendendo la sua roba col “fagotto” per recarsi a casa, lasciando le barche ancorate in porto o negli squeri per la manutenzione.

Le soste erano di dieci , quindici giorni poi si riprendeva il mare.

Nonostante le notevoli dimensioni della barca, lo Spazio a bordo era particolarmente angusto, se si pensa che l’altezza sottocoperta di  un bragozzo, cioè  lo spazio in altezza dai paglioli, (il fondo della barca) e il baglio , (le “travi” del “soffitto”), era di circa cm. 80, quindi approcciabili solo a carponi. La maggior parte del tempo si passava in coperta a navigare, manovrare  e pescare ma, sottocoperta, c’era tutta la “vita” del pescatore: i suoi averi, il “fogon” per cucinare e scaldarsi, la stuoia per dormire. 

Ecco che diventava necessario avere un comparto per stivare le cose personali, che concedesse un minimo di quella che oggi definiremmo privacy. Questo comparto era la “Cassa da Mar”.

 Erano casse che restavano a bordo dei bragozzi e il contenuto veniva rimpiazzato e portato a bordo con i “fagotti”, anche quando la barca andava in manutenzione o restava ormeggiata in porto.

Erano normali cassapanche in abete, fatte molte volte con tavole di avanzo dalle costruzioni delle barche, molte volte prive di incastri. Avevano maniglie ai lati, di metallo o fatte con corde di canapa e c’era l’accortezza di tenerle sollevate con dei traversini sul fondo per isolarle dall’umidità.

All’interno avevano due cassettini nella parte superiore, con un coperchietto, per riporre le cose minute, come i bottoni, gli aghi e il filo per le riparazioni dei vestiti ecc., mentre esternamente erano decorate (non tutte) sulle quattro facce, esclusa la posteriore, con motivi fatti dagli stessi pescatori.

Lì dentro l’equipaggio manteneva anche al sicuro le sue cose più care, la pipa e il tabacco, le immagini delle persone care e i pochi oggetti di valore che seguivano il marinante.

Qui presento la mia, che tengo nel mio studio. 

Cassa da mar

Cassa da mar

Avrà circa ‪100-120‬ anni, purtroppo non riporta scene di bragozzi con la vela al terzo, o di pesca, come mi sarebbe piaciuto, ma c’è uno strepitoso ponte di Rialto e qualche nave. ‬

Se ne erano conservate tante a Chioggia perché ormai usate per riporre le “robe vechie” nelle soffitte, ma un po’ alla volta sono diventate legna per le stufe. La mia l’ha trovata mia mamma Marisa, tanti anni fa al mercato a Chioggia e riporta sul coperchio, stranamente curvo, una bandiera Italiana con stemma sabaudo e i motivi decorativi, a volte scaramantici, che spesso si vedono sull’albero o sulla falca dei bragozzi. 

Nella faccia principale un improbabile ponte translagunare, quello Austriaco, con il treno e una nave a vela (tre alberi quindi nave) che improbabilmente naviga passandoci sotto. Probabile che l’artista/pescatore non abbia mai nemmeno visto tale ponte ferroviario, che era posto in una zona lagunare distante da Chioggia (quello automobilistico non era ancora stato fatto), come peraltro l’altro ponte quello di Rialto dipinto su una delle facce piccole, incredibilmente naif e per questo di una bellezza ineguagliabile. 

L’ ultima faccia è dedicata a un cacciatorpediniere in navigazione, macchine avanti tutta, con il fumo nero che sbuffa dai due fumaioli, mentre all’interno del coperchio, cosa comune di tutte le casse, ci sono i santini e la devozione, dovuta da chi rischiava la sua vita ogni santo giorno. 

Nella mia c’è San Francesco Saverio e il preziosissimo sangue di Gesù, ma i motivi più ricorrenti erano comunque San Giorgio e la Madonna Marina, oltre a disegni di nodi d’amore, greche, “boli” scaramantici.

La cosa più caratteristica, che purtroppo non posso trasferire in questo breve articolo, è l’odore che ancora ne pervade l’interno. Sa di tabacco, olio di lino cotto e canapa e di tanta, tantissima storia peschereccia,  di mare e navigazioni eroiche  ormai dimenticate.

immagini sacre nell’interno della Cassa da mar
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Proposta di nuovo statuto associativo

L’articolato che segue dopo aver ricevuto l’approvazione preliminare del Consiglio Direttivo, sarà discusso e approvato dall’Assemblea Straordinaria convocata per il giorno 3 aprile 2020. Tutti i Soci sono invitati a leggerlo e a preparare eventuali osservazioni da proporre in quella data. In coda all’articolato ci sono alcune note esplicative relative ai riferimenti di legge citati.

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PROPOSTA DI NUOVO STATUTO

ART. 1 (Denominazione e sede)
“GRUPPO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE LA SALSOLA APS”,
è un’associazione non riconosciuta, a carattere volontario, democratico ed unitario, senza discriminazioni di tipo politico, religioso o di razza.
L’acronimo APS (Associazione di Promozione Sociale) potrà essere inserito nella denominazione, in via automatica e sarà spendibile nei rapporti con i terzi, negli atti, nella corrispondenza e nelle comunicazioni con il pubblico solo dopo aver ottenuto l’iscrizione al Registro regionale delle associazioni di promozione sociale o, qualora operativo, al Registro unico nazionale del terzo settore.
L’associazione ha sede legale nel Comune di Venezia.
Il trasferimento della sede legale non comporta modifica statutaria, ma l’obbligo di comunicazione agli uffici competenti.

ART. 2 (Logo)
Il logo rappresenta la pianta di Salsola soda, pianta alofita tipica degli ambienti lagunari e costieri, il cui fusto prosegue il linee spezzate intorno alle foglie fino a formare i due riquadri di una finestra. Quest’ultima si intende affacciata sul cielo della laguna, richiamato grazie alla presenza stilizzata di un gabbiano.
Graficamente il logo consiste in due cornici rettangolari di colore arancione affiancate, le cui aste verticali interne risultano unite al centro da foglie di Salsola semplificate di colore verde. Le foglie si allungano in senso obliquo nello spazio delle due cornici fino a toccarne gli angoli interni, in alto a destra e in alto a sinistra. Tutte le figure sono contornate di nero (linea sottile). Nel riquadro di destra due piccole semicirconferenze nere unite alle estremità e lievemente inclinate raffigurano un gabbiano in volo.

Logo dell’associazione

ART. 3 (Statuto)
L’associazione di promozione sociale è disciplinata dal presente statuto, ed agisce nel rispetto del Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n. 117 e s.m.i., delle relative norme di attuazione, della legge regionale e dei principi generali dell’ordinamento giuridico.
L’assemblea può deliberare l’eventuale regolamento di esecuzione dello statuto per la disciplina degli aspetti organizzativi più particolari.

ART. 4 (Efficacia dello statuto)
Lo statuto vincola alla sua osservanza gli associati all’associazione; esso costituisce la regola fondamentale di comportamento dell’attività dell’associazione stessa.

ART. 5 (Interpretazione dello statuto)
Lo statuto è valutato secondo le regole dei contratti e secondo i criteri dell’articolo 12 delle preleggi al codice civile.

ART. 6 (Finalità e Attività)
L’associazione esercita in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Le attività che si propone di svolgere in favore dei propri associati, dei loro familiari o di terzi, avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati sono:
• e) interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, con esclusione dell’attività, esercitata abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi;
• i) organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo;
• t) organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche;
A titolo esemplificativo ma non esaustivo le azioni si concretizzeranno nella:
• valorizzazione, salvaguardia e tutela dell’ambiente lagunare anche attraverso la fruizione diretta da
parte degli associati di spazi, infrastrutture e servizi delle Amministrazioni territoriali;
• sensibilizzazione dei cittadini sull’impatto ambientale e sul comportamento ed atteggiamento culturale
per il bene collettivo della Laguna e della Gronda Lagunare;
• valorizzazione della cultura e delle attività tradizionali che legano la popolazione alla Gronda
Lagunare;
• organizzazione di dibattiti e conferenze su temi ecologici e sugli aspetti della tradizione locale;
• offerta di servizi di custodia, rimessaggio alaggio e varo di imbarcazioni tradizionali di piccola e
piccolissima stazza;
• organizzazione di corsi di preparazione alla voga veneta, corsi di vela su imbarcazioni tradizionali e
Kajak e più in generale di iniziative, servizi, attività sportive, turistiche e ricreative, di svago e riposo in
favore dei soci e dei cittadini;
• attivazione di un servizio volontario di controllo e di pronto intervento con finalità di protezione civile su temi ambientali e di denuncia di comportamenti lesivi del patrimonio ambientale;
• avanzare proposte agli Enti pubblici partecipando attivamente alle forme decentrate di gestione
democratica del potere locale.
L’associazione può esercitare, a norma dell’art. 6 del Codice del terzo settore, attività diverse da quelle di interesse generale, secondarie e strumentali rispetto a queste ultime, secondo criteri e limiti definiti con apposito Decreto ministeriale. La loro individuazione è operata da parte del Consiglio Direttivo.
L’associazione può inoltre realizzare attività di raccolta fondi, nel rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza con i sostenitori e con il pubblico, in conformità alle disposizioni contenute nell’art. 7 del D. Lgs. 117/2017.
L’associazione di promozione sociale opera nel territorio della Regione Veneto.

ART. 7 (Ammissione)
Sono associati dell’associazione le persone fisiche che condividono le finalità e gli scopi associativi e si impegnano per realizzare le attività di interesse generale.
Possono aderire all’associazione altri enti del terzo settore o senza scopo di lucro a condizione che il loro numero non superi il cinquanta per cento del numero delle associazioni di promozione sociale.
Il numero degli associati è illimitato ma, in ogni caso, non può essere inferiore al numero minimo richiesto dalla Legge. Se successivamente alla costituzione il numero dovesse scendere al di sotto del minimo richiesto, l’associazione dovrà darne tempestiva comunicazione all’Ufficio del Registro unico nazionale ed integrare il numero entro un anno.
Chi intende essere ammesso come socio dovrà farne richiesta, anche verbale, all’Associazione, impegnandosi ad attenersi al presente Statuto e ad osservarne gli eventuali regolamenti e le delibere adottate dagli organi dell’Associazione.
E’ compito del legale rappresentante o di un membro del Consiglio Direttivo da lui delegato, valutare in merito all’accettazione o meno della domanda secondo criteri non discriminatori, coerenti con le finalità perseguite e le attività d’interesse generale.
In caso di rigetto della domanda, il Consiglio Direttivo comunica la decisione all’interessato entro 30 giorni, motivandola.
L’aspirante associato può, entro 30 giorni da tale comunicazione di rigetto, chiedere che sull’istanza si pronunci l’assemblea in occasione della successiva convocazione.
L’ammissione ad associato è a tempo indeterminato, fermo restando il diritto di recesso. Non è ammessa la categoria di associati temporanei.
La quota sociale è intrasmissibile, non rimborsabile e non rivalutabile.

ART. 8 (Diritti e doveri degli associati)
Gli associati hanno pari diritti e doveri. Hanno il diritto di
• eleggere gli organi sociali e di essere eletti negli stessi;
• essere informati sulle attività dell’associazione e controllarne l’andamento;
• prendere atto dell’ordine del giorno delle assemblee;
• esaminare i libri sociali secondo le regole stabilite dal successivo art. 19;
• votare in Assemblea se iscritti da almeno tre mesi nel libro degli associati e in regola con il pagamento della quota associativa, se prevista;
• denunziare i fatti che ritiene censurabili ai sensi dell’art. 29 del Codice del terzo settore; e il dovere di:
• rispettare il presente statuto e gli eventuali regolamenti interni;
• versare, se prevista, la quota associativa ed eventuali altre quote aggiuntive per le attività sociali, in funzione delle maggiori o diverse prestazioni cui danno diritto secondo l’importo, le modalità di versamento e i termini annualmente stabiliti dall’organo competente.

ART. 9 (Volontario e attività di volontariato)
L’associato volontario svolge la propria attività in favore della comunità e del bene comune, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti ed esclusivamente per fini di solidarietà.
La qualità di associato volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’associazione.
L’attività dell’associato volontario non può essere retribuita in alcun modo, nemmeno dal beneficiario. Agli associati volontari possono essere rimborsate soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata, entro i limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’associazione. Sono vietati i rimborsi spesa di tipo forfettario.
Le spese sostenute dal volontario possono essere rimborsate anche a fronte di un’autocertificazione. Il consiglio direttivo dovrà deliberare la tipologia di spese e di attività di volontariato che potranno essere rimborsate. I limiti per il rimborso forfetario sono stabiliti dal comma 4 dell’art.17 del CTS.(cfr. Note)

ART. 10 (Perdita della qualifica di associato)
La qualità di associato si perde per morte, recesso o esclusione.
L’associato può recedere dall’associazione mediante comunicazione anche verbale al Consiglio Direttivo.
L’associato che contravviene gravemente ai doveri stabiliti dallo statuto, può essere escluso dall’associazione. L’esclusione è deliberata dal Consiglio Direttivo dopo aver ascoltato le giustificazioni dell’interessato. La deliberazione di esclusione dovrà essere comunicata adeguatamente all’associato, che avrà la possibilità di appello entro 30 gg. L’esclusione viene ratificata dall’assemblea alla prima riunione utile.
L’associato può ricorrere all’autorità giudiziaria entro sei mesi dal giorno di notifica della deliberazione.
I soci che, senza giustificato motivo, si rendano morosi nel versamento della quota sociale e per le quote aggiuntive per un periodo superiore a quattro mesi decorrenti dall’inizio dell’esercizio sociale perderanno la qualifica di socio automaticamente senza necessità di delibera da parte del Consiglio Direttivo.

ART. 11 (Gli organi sociali)
Sono organi dell’associazione:
• Assemblea degli associati
• Consiglio Direttivo
• Presidente
• Organo di controllo
• Organo di revisione


ART.12 (Assemblea)
L’assemblea è l’organo sovrano composta dagli associati dell’associazione, iscritti nel Libro degli associati e in regola con il versamento della quota sociale, ove prevista. Le deliberazioni da esso adottate, in conformità allo statuto, vincolano tutti gli assenti o dissenzienti.
Ciascun associato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare da altro associato, conferendo delega scritta (anche via mail o via pec), anche in calce all’avviso di convocazione. Ciascun associato può rappresentare sino ad un massimo di tre associati.
L’assemblea è presieduta dal Presidente dell’associazione o, in sua assenza, dal VicePresidente o persona nominata a Presidente dai convenuti all’assemblea stessa.
E’ convocata almeno una volta all’anno dal Presidente dell’associazione o da chi ne fa le veci mediante avviso scritto da inviare almeno 15 giorni prima di quello fissato per l’adunanza e contenente la data della riunione, l’orario, il luogo, l’ordine del giorno e l’eventuale data di seconda convocazione.
Tale comunicazione può avvenire a mezzo lettera, fax, e-mail, sms o firma per presa visione della convocazione dell’Assemblea spedita al recapito risultante dal libro degli associati o mediante avviso affisso nella sede dell’associazione.
L’Assemblea è inoltre convocata a richiesta di almeno un decimo degli associati o quando il Consiglio Direttivo lo ritiene necessario.
I voti sono palesi, tranne quelli riguardanti le persone che vengono espressi a scrutinio segreto.
Delle riunioni dell’assemblea è redatto il verbale, sottoscritto dal Presidente e dal verbalizzante e conservato presso la sede dell’associazione.
L’Assemblea può essere ordinaria o straordinaria. E’ straordinaria quella convocata per la modifica dello statuto e lo scioglimento dell’associazione. E’ ordinaria in tutti gli altri casi.

ART. 13 (Compiti dell’Assemblea)
L’Assemblea:
• determina le linee generali programmatiche dell’attività dell’associazione;
• approva il bilancio di esercizio e il bilancio sociale, quando previsto;
• nomina e revoca i componenti degli organi sociali;
• nomina e revoca, quando previsto, il soggetto incaricato della revisione legale dei conti;
• delibera sulla responsabilità dei componenti degli organi sociali e promuove azione di responsabilità nei loro confronti;
• delibera sulle modificazioni dell’atto costitutivo o dello statuto;
• approva l’eventuale regolamento dei lavori assembleari;
• delibera lo scioglimento, la trasformazione, la fusione o la scissione dell’associazione;
• delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo statuto alla sua competenza.

ART. 14 (Assemblea ordinaria)
L’assemblea ordinaria è regolarmente costituita in prima convocazione con la presenza della metà più uno degli associati, presenti in proprio o per delega, e in seconda convocazione qualunque sia il numero degli associati presenti, in proprio o in delega.
L’assemblea delibera a maggioranza dei voti dei presenti.
E’ ammessa l’espressione del voto per corrispondenza o in via elettronica, purché sia possibile verificare l’identità dell’associato che partecipa e vota.
Nelle deliberazioni di approvazione del bilancio e in quelle che riguardano la loro responsabilità, i componenti il Consiglio Direttivo non hanno diritto di voto.

ART. 15 (Assemblea straordinaria)
L’assemblea straordinaria modifica lo statuto dell’associazione con la presenza di almeno 3⁄4 degli associati e il voto favorevole della maggioranza dei presenti e delibera lo scioglimento e la liquidazione nonché la devoluzione del patrimonio con il voto favorevole di almeno 3⁄4 degli associati.

ART. 16 (Consiglio Direttivo)
Il Consiglio Direttivo governa l’associazione ed opera in attuazione delle volontà e degli indirizzi generali dell’assemblea alla quale risponde direttamente e dalla quale può essere revocato.
Il Consiglio Direttivo è composto da numero minimo di tre ad un massimo di sette membri eletti dall’assemblea tra le persone fisiche associate.
Dura in carica per n. tre anni.
Il Consiglio Direttivo è validamente costituito quando è presente la maggioranza dei componenti. Nel caso in cui è composto da soli tre membri esso è validamente costituito quando sono presenti tutti. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti.
Si applica l’articolo 2382 del codice civile. Al conflitto di interessi dei componenti il Consiglio Direttivo si applica l’articolo 2475-ter del codice civile.
Il Consiglio Direttivo compie tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione la cui competenza non sia per Legge di pertinenza esclusiva dell’assemblea.
In particolare, tra gli altri compiti:
• amministra l’associazione,
• attua le deliberazioni dell’assemblea,
• predispone il bilancio di esercizio, e, se previsto, il bilancio sociale, li sottopone all’approvazione dell’assemblea e cura gli ulteriori adempimenti previsti dalla legge,
• predispone tutti gli elementi utili all’assemblea per la previsione e la programmazione economica dell’esercizio,
• stipula tutti gli atti e contratti inerenti le attività associative,
• cura la tenuta dei libri sociali di sua competenza,
• è responsabile degli adempimenti connessi all’iscrizione nel RUNTS,
• disciplina l’ammissione degli associati,
• delibera sull’esclusione degli associati;
• accoglie o rigetta le domande degli aspiranti associati.
Il Presidente dell’associazione è il Presidente del Consiglio Direttivo ed è nominato dall’assemblea assieme agli altri componenti del Consiglio Direttivo.

ART. 17 (Il Presidente)
Il Presidente è eletto dall’assemblea a maggioranza dei presenti, rappresenta legalmente l’associazione e compie tutti gli atti che la impegnano verso l’esterno.
Il Presidente dura in carica quanto il Consiglio Direttivo e cessa per scadenza del mandato, per dimissioni volontarie o per eventuale revoca decisa dall’assemblea.
Almeno un mese prima della scadenza del mandato, il Presidente convoca l’assemblea per l’elezione del nuovo Presidente e del Consiglio Direttivo.
Il Presidente convoca e presiede l’Assemblea e il Consiglio Direttivo, svolge l’ordinaria amministrazione sulla base delle direttive di tali organi, riferendo al Consiglio Direttivo in merito all’attività compiuta.
Il VicePresidente sostituisce il Presidente in ogni sua attribuzione ogniqualvolta questi sia impossibilitato nell’esercizio delle sue funzioni.

ART. 18 (Organo di controllo)
L’organo di controllo, anche monocratico, è nominato nei casi e nei modi previsti dall’art. 30 del D. Lgs. 117/2017.
L’organo di controllo:
• vigila sull’osservanza della legge, dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;
• vigila sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento
• esercita compiti di monitoraggio dell’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale
• attesta che il bilancio sociale sia stato redatto in conformità alle linee guida di cui all’articolo 14. Il
bilancio sociale dà atto degli esiti del monitoraggio svolto.
Può esercitare, al superamento dei limiti stabiliti dal D.Lgs. 117/17 all’art. 31, la revisione legale dei conti. In tal caso è costituito da revisori legali iscritti nell’apposito registro.
Il componente dell’organo di controllo può in qualsiasi momento procedere ad atti di ispezione e di controllo e, a tal fine, può chiedere ai componenti il Consiglio direttivo notizie sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari.

ART. 19 (Organo di Revisione legale dei conti)
E’ nominato nei casi e nei modi previsti dall’art. 31 del D. Lgs 117/2017 ed è formato da un revisore contabile iscritto al relativo registro.

ART. 20 (Libri sociali)
L’associazione ha l’obbligo di tenere i seguenti libri sociali:
a) il libro degli associati tenuto a cura del Consiglio Direttivo;
b) il libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee, in cui devono essere trascritti anche i verbali redatti per atto pubblico, tenuto a cura del Consiglio Direttivo;
c) il libro delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio Direttivo, dell’organo di controllo, e degli altri organi sociali, tenuti a cura dell’organo a cui si riferiscono;
d) il registro dei volontari, tenuto a cura del Consiglio Direttivo.
Tutti gli associati, in regola con il versamento della quota associativa, hanno il diritto di esaminare i libri sociali tenuti presso la sede legale dell’ente, entro trenta giorni dalla data della richiesta formulata al Consiglio Direttivo.

ART. 21 (Risorse economiche)
Le risorse economiche dell’associazione sono costituite da:
• quote associative;
• contributi pubblici e privati;
• donazioni e lasciti testamentari;
• rendite patrimoniali;
• attività di raccolta fondi;
• rimborsi da convenzioni;
• proventi da cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi, anche attraverso lo svolgimento di attività economiche di natura commerciale, artigianale o agricola, svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, realizzabili fino all’operatività del RUNTS.
• ogni altra entrata ammessa ai sensi del D.Lgs. 117/2017. ART. 21

ART. 22 (I beni)
I beni dell’associazione sono beni immobili, beni registrati mobili e beni mobili. I beni immobili ed i beni registrati mobili possono essere acquistati dall’associazione, e sono ad essa intestati.
I beni immobili, i beni registrati mobili, nonché i beni mobili che sono collocati nella sede dell’associazione sono elencati nell’inventario, che è depositato presso la sede dell’associazione e può essere consultato dagli associati.

ART. 23 (Divieto di distribuzione degli utili e obbligo di utilizzo del patrimonio)
L’associazione ha il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la propria vita ai sensi dell’art. 8 comma 2 del D.Lgs. 117/2017 nonché l’obbligo di utilizzare il patrimonio, comprensivo di eventuali ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate, per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’esclusivo perseguimento delle finalità previste.

ART. 24 (Bilancio)
Il bilancio di esercizio dell’associazione è annuale e decorre dal primo gennaio di ogni anno. E’ redatto ai sensi degli articoli 13 e 87 del D. Lgs. 117/2017 e delle relative norme di attuazione e deve rappresentare in maniera veritiera e corretta l’andamento economico e finanziario dell’associazione.
Il bilancio è predisposto dal Consiglio Direttivo e viene approvato dall’assemblea ordinaria entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio cui si riferisce il consuntivo e depositato presso il Registro unico nazionale del terzo settore entro il 30 giugno di ogni anno.

ART. 25 (Bilancio sociale)
E’ redatto nei casi e modi previsti dall’art. 14 del D. Lgs. 117/2017.

ART. 26 (Convenzioni)
Le convenzioni tra l’associazione di promozione sociale e le Amministrazioni pubbliche di cui all’art. 56 comma 1 del D. Lgs. 117/2017 sono deliberate dal Consiglio Direttivo che ne determina anche le modalità di attuazione, e sono stipulate dal Presidente dell’associazione, quale suo legale rappresentante.
Copia di ogni convenzione è custodita, a cura del Presidente, presso la sede dell’associazione.

ART. 27 (Personale retribuito)
L’associazione di promozione sociale può avvalersi di personale retribuito nei limiti previsti dall’art. 36 del D. Lgs. 117/2017.
I rapporti tra l’associazione ed il personale retribuito sono disciplinati dalla legge e da apposito regolamento adottato dall’associazione.

ART. 28 (Responsabilità ed assicurazione degli associati volontari)
Gli associati volontari che prestano attività di volontariato sono assicurati per malattie, infortunio, e per la responsabilità civile verso i terzi ai sensi dell’art. 18 del D. Lgs. 117/2017.

ART. 29 (Responsabilità dell’associazione)
Per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l’associazione, i terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune. Delle obbligazioni assunte rispondono, personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione.

ART. 30 (Assicurazione dell’associazione)
L’associazione di promozione sociale può assicurarsi per i danni derivanti da responsabilità contrattuale ed extra contrattuale dell’associazione stessa.

ART. 31 (Devoluzione del patrimonio)
In caso di estinzione o scioglimento, il patrimonio residuo è devoluto, salva diversa destinazione imposta dalla legge, ad altri enti del Terzo settore, secondo quanto previsto dall’art. 9 del D. Lgs. 117/2017.

ART. 32 (Disposizioni finali)
Per quanto non è previsto dal presente statuto, si fa riferimento alle normative vigenti in materia ed ai principi generali dell’ordinamento giuridico.

ART. 33 (Norma transitoria)
1. Tutti gli adempimenti legati all’iscrizione al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS), che risultano essere incompatibili con l’attuale disciplina, trovano applicazione all’operatività del RUNTS medesimo.
2. A decorrere dal termine di cui all’art. 104 del D. Lgs. 117/17, in coerenza con l’interpretazione autentica data al medesimo articolo ad opera dell’art. 5-sexies del D.L. n. 148/2017 trovano applicazione le disposizioni fiscali contenute nel titolo X del D. Lgs. 117/17.

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NOTE
Comma 4. CTS
“Ai fini di cui al comma 3, le spese sostenute dal volontario possono essere rimborsate anche a fronte di una autocertificazione resa ai sensi dell’arti- colo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, purché non superino l’importo di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso. La disposizione di cui al presente comma non si applica alle attività di volontariato aventi ad oggetto la donazione di sangue e di organi.”


Dispositivo dell’art. 2382 Codice civile: Cause di ineleggibilità e di decadenza.
“Non può essere nominato amministratore, e se nominato decade dal suo ufficio, l’interdetto [414], l’inabilitato [415], il fallito, o chi è stato condannato ad una pena che importa l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici [28, 29 c.p.] o l’incapacità ad esercitare uffici direttivi [2380 bis; 32 c.p.].”

Dispositivo dell’art. 2475 ter Codice civile: Conflitto di interessi.
“I contratti conclusi dagli amministratori che hanno la rappresentanza della società in conflitto di interessi, per conto proprio o di terzi, con la medesima possono essere annullati (1) su domanda della società, se il conflitto era conosciuto o riconoscibile dal terzo.
Le decisioni adottate dal consiglio di amministrazione con il voto determinante di un amministratore in conflitto di interessi con la società, qualora le cagionino un danno patrimoniale, possono essere impugnate entro novanta giorni dagli amministratori e, ove esistenti, dai soggetti previsti dall’articolo 2477. In ogni caso sono salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi in base ad atti compiuti in esecuzione della decisione.”

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Verbale del Consiglio direttivo del 5 agosto 2019

VERBALE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

Lunedi 5 agosto 2019 h 18.00

Presenti: Claudio Piovesan (Presidente), Giuseppe Sartori (Vicepresidente), Angelo Torresin, Fabio Barillà (con delega al Presidente)(Consiglieri) Luca Scussat, Scarpa Maurizio (Revisori).

Assenti: Giuseppe Poletto, Pozzobon Niccolò, Giorgia Maria Liguori, (Consiglieri giustificati).

ODG: 

1.Risposta a G. Bianchi

2. Proposta di aderire al ricorso al TAR per alcuni piani e progetti di urbanistica.

3. Provvedimenti nei confronti dei soci non in regola con pagamenti.

4. Avvicendamento Soci assegnazioni posti barca

5. Varie ed eventuali.

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1.Risposta a G. Bianchi

II Presidente Piovesan illustra la nota di risposta al socio G. Bianchi che viene approvata da Direttivo all’unanimità dei presenti . La nota viene trasmessa per conoscenza a tutti i Soci.

2. Proposta di aderire al ricorso al TAR per alcuni piani e progetti di urbanistica.

(discussione rinviata su richiesta del Vicepresidente Sartori)

3. Provvedimenti nei confronti dei soci non in regola con pagamenti.

Il Presidente illustra la lista dei Soci inadempienti ai pagamenti e/o dimissionari e propone la cancellazione dalla Associazione di :Capellotti Livio, Bassi Mateo, Chiusso Massimiliano, Chizzoniti Vincenzo, Montella  Alessandro, Nardini Riccardo.

Cestaro Ermanno ha saldato la sua quota per rimanere socio sostenitore  nel 2019 e 2020, lasciando il posto barca in disponibilità.

Il Consiglio direttivo prende atto della nuova lista dei soci all’unanimità.

4. Avvicendamento Soci assegnazioni posti barca

Pur essendosi liberati alcuni posti barca a Campalton il Presidente illustra la cautela e l’attendismo per assegnare i posti barca in attesa della definizione del progetto di escavo dell’Osellino; infatti numerose richieste di soci sono state avanzate per ampliare la larghezza del posto barca ovviamente a scapito della numerosità totale. Il consiglio condivide la precauzione. 

Svolto l’ordine del giorno, alle ore 19,30 il Consiglio Direttivo termina con i saluti.

Il Vicepresidente (verbalizzante) Il Presidente
Dott. Giuseppe Sartori Claudio Piovesan
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Verbale dell’Assemblea annuale del 12 aprile 2019

VERBALE DELL’ ASSEMBLEA ANNUALE

In prima convocazione (h 19.00) non si è raggiunto il numero legale delle presenze. In seconda convocazione (h.20.00) seduta risulta valida con presenti 52 Soci.

Ordine del giorno

1. Approvazione del bilancio consuntivo 2018. 

2. Programma lavori  ristrutturazione impianti 2019. 

3. Programma associativo e culturale 2019

4. Varie ed eventuali.

1. Approvazione del bilancio consuntivo 2018

Il Presidente Piovesan illustra con una relazione (allegato 1) il bilancio consuntivo (allegato 2), già distribuito ai Soci che l’hanno ricevuto in posta con la convocazione , nelle parti riguardanti gli aspetti generali e poi quelli particolari relativi ad ogni concessione acquea. Con particolare attenzione illustra motiva le decisioni approvate dal Consiglio Direttivo di aumentare le quote di spese ordinarie per alcuni gruppi, in previsione dei lavori richiesti di manutenzione delle attrezzature di imbarco e stazionamento .

Il Presidente poi ha illustrato l’operazione di revisione effettuata con la collaborazione diretta dei Revisori dei bilanci dal 2013 al 2017  per ovviare a quelle difficoltà di imputazione che erano già state evidenziate nel 2017 (allegato 3). Con la revisione puntuale tutte le partite figurano correttamente iscritte e i riporti patrimoniali corrispondono per ogni gruppo e il totale è congruente con l’estratto conto postale dell’Associazione.

Il Bilancio consuntivo e la revisione pluriennale così illustrati dal Presidente vengono messi ai voti e approvati con 49 favorevoli  2 contrari e 1 astenuto (Trevisan).

Il Presidente quindi motiva le ragioni delle nuove quote associative che il Direttivo ha definito nella riunione del 5 novembre 2018, in relazione ai progetti di ristrutturazione  e manutenzione degli impianti di approdo delle concessioni.

Mentre la quota associativa annuale rimane confermata in € 20,00 per tutti i Soci concessionari, sostenitori e nuovi soci in lista di attesa del posto barca.

2.  Programma lavori  ristrutturazione impianti 2019.

Relativamente alle previsioni di spesa del 2019 il Presidente riferisce che progetti  più consistenti sulle concessioni sono previsti per Riviera Marco Polo 1 che dopo 16 anni e l’impatto dell’alta marea di ottobre 2018 tutta la passerella deve essere rifatta per non incorrere in rischi alla sicurezza delle persone transitanti. Il Direttivo ha approvato un dispositivo che il Presidente illustra così: 

  1. Approvazione in assemblea di gruppo RMP 1 del progetto di rinnovo pontile e ormeggi e annesso programma economico;
  2. Sottoscrizione scritta previo versamento dell’impegno economico dei soci aderenti, modalità di pagamento, e data entro la quale deve essere completato;
  3. Eventuale rateo deliberato dall’assemblea generale dei Soci;

Quindi si procederà con un’amministrazione dell’ordinarietà dei problemi gestionali come si presenteranno non essendoci problemi di riserva di fondi nei vari gruppi.

3.  Programma associativo e culturale 2019

(non discusso)

4. Varie ed eventuali.

I Soci Castellaro e Cocquio richiedono aggiornamenti in ordine i problemi di accessibilità alla concessione che hanno i Soci di Campalton dopo le novità patrimoniali intervenute rispetto alla proprietà Brugnera che ha sbarrato l’accesso all’argine.

Il Presidente aggiorna l’Assemblea sui contatti avuti con l’imprenditore agricolo Brugnera che ha chiesto di pazientare ancora qualche tempo per corrispondere alle proposte di collaborazione presentate. 

I Soci citati hanno risposto insoddisfatti alle precisazioni. Altri soci hanno manifestato invece il consenso per una iniziativa di collaborazione tendente a risolvere le difficoltà nel rapporto con il nuovo proprietario dell’argine e dei terreni limitrofi alla concessione acquea dell’Associazione.

Comunque è stata richiesta dal socio Capellazzo Lucio e condivisa da altri soci del gruppo Campalton, la convocazione di un’assemblea dei soci, alla presenza se necessario di tecnici esperti della materia, per comprendere meglio il contenzioso tra l’associazione e la proprietà che condiziona l’esercizio delle attività. Il Presidente si impegna a promuoverla quando avrà elementi di novità concreti in merito.

In riferimento alla richiesta di revisionare i Millesimi per la concessione Riviera Marco Polo 3 posta dal Socio Bacci in un messaggio, e ripresentata in assemblea dal Socio Scarpa Maurizio, il Presidente illustra il percorso con cui quel gruppo si è dotato di un sistema di pagamento differenziato e commisurato allo spazio utilizzato, ed evidenzia l’incongruenza di tale richiesta. Per altro si chiede se in assemblea sia presente il socio Bacci per sentire le sue ragioni, ma non figura presente. La proposta di conseguenza viene rigettata. dalla maggioranza dei presenti.

Il Presidente informa l’Assemblea delle dimissioni irrevocabili del Consigliere Artuso Luigi dal Direttivo dell’associazione chiedendo ai presenti la disponibilità a candidare ed eleggere in surroga un Socio. 

Il Vicepresidente Sartori ricorda che è l’assemblea generale dei Soci ai sensi dello statuto, l’organo deputato all’elezione del nuovo consigliere ed invita l’Assemblea dei presenti (circa 25 Soci sono usciti) a farlo subito.

Non manifestandosi nessuna risposta propone che l’Assemblea voti una delega al Gruppo di Soci di Campalton a nominare il consigliere di surroga di Artuso. La proposta viene votata con 20 favorevoli, 1 contrario, 4 astenuti (Moz, Baldoni, Ficotto, Cavaldoro).

In conclusione il Presidente esprime a nome del Direttivo e di tutti i Soci uno speciale ringraziamento a Luigi Artuso per l’attività di coordinamento e la disponibilità profusa in tutti questi anni.

Al termine vengono distribuiti ai Soci  biglietti da visita e adesivi con il logo de “La Salsola” da affiggere alle rispettive imbarcazioni come riconoscimento e segno di appartenenza all’Associazione e alle ore 22,30 l’Assemblea si conclude con i saluti.

Il Vicepresidente (verbalizzante) Il Presidente
Dott. Giuseppe Sartori Claudio Piovesan

Allegati

Allegato 1

RELAZIONE DI BILANCIO CONSUNTIVO 2018

Nella preparazione e nella stesura del bilancio 2018 sono emerse delle incongruenze nei bilanci degli anni precedenti nei tre capitoli; Amministrazione, Gruppo RMP 3^ e la concessione Ghebo Morosini. 

Le scritture del debito contratto dai soci del Gruppo RMP 3^ (lavori impianto di ormeggio rateizzato in sei anni) e della concessione Ghebo Morosini (saldo del debito pregresso e rinnovo della concessione); tutte operazioni passate attraverso l’Amministrazione dell’Associazione, non erano corrette e comprensibili, come ci aveva fatto osservare giustamente un socio. 

Il problema nasceva perché il debito contratto dal gruppo RMP 3^ e versato anno per anno dai soci secondo la tabella del piano finanziario approvata dall’assemblea, non era imputato nel modo giusto. Come alcuni ricorderanno l’anno scorso nella stesura del bilancio 2017 ci siamo trovati un’eccedenza di denaro in più di Euro 3.775,00 che è stata accantonata nel capitolo Amministrazione in attesa di chiarimenti.   

Si è reso necessario perciò fare un’operazione di verifica dei bilanci dal 2013 fino al 2017, con lo scopo di individuare gli errori dopo di che, scrivere il bilancio 2018 correttamente. 

Si è provveduto, come unico metodo risolutivo del problema, tenere separate le spese di esercizio dei gruppi interessati: canone di affitto concessione, taglio dell’erba, manutenzione ordinaria, rinnovo concessione, spese amministrative ecc.; da quelle patrimoniali relative ai lavori di costruzione o rinnovo degli impianti o acquisti di beni e servizi che interessano tutti i soci.

 Come abbiamo avuto modo di precisare ad ogni assemblea annuale di bilancio, si parte sempre per ragioni di trasparenza e fiducia reciproca, dalla verifica del saldo economico registrato nel conto corrente a fine anno solare. Avevamo come dimostra il documento bancario (Estratto Conto) al 31 Dicembre 2018 Euro 46.991,56, più la disponibilità di cassa di Euro 605,94 che sommati fra loro danno un TOTALE di Euro 47.597,50 che è il patrimonio dell’associazione.

La differenza tra ENTRATE e USCITE corrisponde a Euro 44.479,56 come riportata nei saldi TOTALI, più i crediti dovuti all’associazione dal gruppo RMP 3^ di Euro 2357,57 e della concessione Ghebo Morosini di Euro 760.37, (sono quelli riportati con segno negativo), confermano il valore del Patrimonio cioè la cifra di Euro 47.597,50. 

Osservando l’ultima riga dei saldi del bilancio 2018 viene riportato il saldo dell’Amministrazione che è di Euro 18.770,42; del gruppo RMP 3^ di Euro -2.357,57 e   Euro -760,37 della concessione Ghebo Morosini.

L’ultima rata dell’impianto RMP 3^ di Euro 2967,62 (pari al 50% della 5° rata e ultima del debito) verrà versata quest’anno 2019 e si concluderà così questa prima esperienza di sodalizio tra soci. 

Gli altri gruppi componenti dell’associazione, non presentano problemi, e sono rimasti in positivo con valori diversi uno dall’altro in ragione dell’impegno economico e dalle prestazioni volontarie prestate dai soci, che voglio ricordare è lo scopo primo del sodalizio dell’associazione.

BILANCIO DI PREVISIONE 2019

Per quanto riguarda il bilancio di previsione per l’anno 2019, il Direttivo ha approvato alcune variazioni degli importi delle quote sociali di alcuni gruppi, raccogliendo le indicazioni di soci e facendo proprie le opportunità dei nuovi eventi che stanno interessando quasi tutte le nostre concessioni del Canale Osellino; da Mestre a Campalto ad eccezione del gruppo RMP 3^. 

Nei lotti successivi previsti dal Consorzio per i lavori di riqualificazione del Marzenego, (a oggi è stato approvato primo lotto), saranno interessate le nostre concessioni, infatti sono previste dai progetti: la demolizione dei vecchi impianti e la loro ricostruzioni; nelle concessioni Villaggio Laguna 1^ e 2^ e la concessione Campalton. 

Invece sono interessate le altre concessioni per la ricostruzione delle passerelle e nuova palificazione: RMP 1^ e RMP 2^. E’ in fase di valutazione con i soci un progetto per la costruzione di un nuovo pontile.

Per le ragioni sopra descritte il Direttivo ha approvato la delibera il 05 Novembre 2018 con l’aggiornamento delle quote sociali. Come riportato nella delibera e tabella allegata.

3. Quote di adesione e concessione 2019. Nuova scadenza dei pagamenti

Il Presidente illustra le difficoltà avute nell’anno in corso nella riscossione dei pagamenti per cui propone di anticipare ad una nuova scadenza a marzo.
Il Consigliere Torresin propone comunque di addebitare una maggiorazione 10% più spese postali per i pagamenti che giungono in ritardo.

Il Presidente in previsione anche dei lavori e dei programmi futuri propone l’aggiornamento delle quote sociali 2019 secondo lo schema seguente:

Posta ai voti, Il Consiglio direttivo approva la nuova ripartizione dei pagamenti delle quote e delle penali per i ritardi, e la nuova scadenza a 31 marzo 2019 dei pagamenti, all’unanimità.

Allegato 2

Allegato 3

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Puliamo la laguna: 30/31 marzo 2019

LE RAGIONI PER UNA PULIZIA STRAORDINARIA DELLE BARENE E DELL’ISOLA DI CAMPALTO

L’iniziativa di pulizia straordinaria delle barene e dell’isola di Campalto programmata dal volontariato ambientalista per il 30 e 31 marzo con la collaborazione di VERITAS, attesta ancora una volta che esiste un problema nella filiera della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nell’intero bacino lagunare.
La qualificazione visiva del materiale spiaggiato sui lidi, sulle barene lagunari, sulle rive delle isole, conferma che la maggior parte degli involucri rinvenuti riguarda una categoria di rifiuti associabile facilmente a merci utilizzate nel settore turistico (contenitori di liquidi, bibite, recipienti per il take away, contenitori di presidi liquidi e solidi per l’igiene personale e delle residenze, ecc.). E’ facile capire quindi che la sorgente di rifiuto così qualificato è il settore a servizio del turismo giornaliero che consuma beni che possono sfuggire alla raccolta sulle pubbliche superfici forse per l’inadeguata capacità e numero degli attuali recipienti (cestini) rispetto il grande afflusso numerico della popolazione turistica giornaliera.
Sappiamo che il gestore pubblico incaricato nei luoghi di massima frequentazione presidia costantemente i siti di grande frequentazione (Rialto, Piazza San Marco, ecc.) con personale impegnato in numerosi cambi dei sacchetti nei cestini, ma spesso questo non è sufficiente a garantire un totale asporto dei rifiuti che così ricadono al suolo e con gli agenti atmosferici (vento, pioggia, ecc.) possono essere sospinti in acqua e quindi in laguna.
Altri tipi di contenitori/imballaggi commerciali, come quelli in uso nel mercato del pesce, sono fabbricati in polistirolo che per la sua estrema fragilità e friabilità è assolutamente controindicato per un corretto utilizzo e smaltimento con pesanti conseguenze per l’ecosistema lagunare.
Questi citati, sono solo due semplici esempi per motivare ed invocare una precisa revisione del sistema di lavorazione dei rifiuti (uso, raccolta, spazzamento, travaso, trasporto, smaltimento, ecc.) sulle superfici pubbliche, confidando che per il ritiro del rifiuto urbano privato sia incentivato il sistema “porta a porta” che consente un sensibile miglioramento della selezione del rifiuto – con conseguente risparmio di oneri di riciclo e smaltimento – ed l’estensione alle altre zone del centro storico.
Tutte le associazioni che hanno dato il loro contributo organizzativo ed operativo si aspettano quindi che l’Amministrazione comunale si affretti a prendere in considerazione quanto prima una revisione critica che affini l’attuale sistema di raccolta dei rifiuti sugli spazi aperti alla pubblica frequentazione, e che indaghi sulle possibili falle che possono determinare spargimenti di rifiuti che poi deturpano pesantemente i luoghi più sensibili dell’ecosistema lagunare.
Inoltre poiché le condizioni culturali delle aree residenziali rispondono sempre meglio alla necessità del sistema di selezionare la tipologia dei RSU , e si assiste a risultati sempre più soddisfacenti, a Venezia ed in Veneto, occorre orientare fortemente la separazione delle tipologie di rifiuto anche nella raccolta negli spazi pubblici. Da qui la necessità di adeguare sulle pubbliche piazze e vie i nuovi contenitori/cestini per rifiuti in modo da incentivare la separazione carta, plastica/metalli, vetro, e possibilmente sperimentare e/o adottare macchine mangia plastica ovvero disincentivare l’uso di packaging in plastica a favore del vetro e/o supporti a matrice vegetale biodegradabili con provvedimenti amministrativi come quelli adottati recentemente nella regione Puglia.

Altra sorgente di rifiuti oggi sempre più importante è l’abbandono, nel centro storico soprattutto, di sacchetti di RSU da parte degli ospiti degli innumerevoli appartamenti turistici i cui titolari ovviamente non si curano di insegnare le modalità di smaltimento in uso a Venezia.
Anche il diporto turistico locale è una fonte possibile e probabile ma ancora poco verificata e studiata, comunque da tenere in considerazione.
Per quanto attiene lo specifico della sicurezza igienica delle superfici libere delle isole lagunari non presidiate e abbandonate da attività e residenza, si segnala invece un problema molto diverso che deve essere affrontato con altri strumenti ricognitivi e repressivi.
Ripetutamente negli anni trascorsi i volontari delle associazioni della nautica naturale (remiere, veliche, canoistiche, ambientalistiche, ecc.) hanno ripulito l’isola di Campalto da rifiuti edili e urbani ingombranti, che ignoti riversano nell’isola con dispregio dell’ambiente e delle fatiche gratuite per mantenre il decoro e la bellezza del contesto lagunare.
Il trasporto continuo e ripetuto in isola e l’abbandono di tali rifiuti ovviamente presume la dotazione di mezzi adeguati in dotazione ai trasgressori e la perfetta conoscenza dei luoghi che non sono sorvegliati soprattutto in certi orari e giorni della settimana.
Ne consegue che è possibile da parte delle autorità preposte (Comune di Venezia e Città Metropolitana) organizzare apposite indagini per scoprire e reprimere i trasgressori, che – a nostro parere – possono essere facilmente individuabili tra le piccole imprese che operano nei restauri edili ed impiantistici nel centro storico di Venezia. Infatti le tipologie di rifiuti che sono stati abbandonati in isola attengono soprattutto a scarti edili (c.d. “rovinassi”), mobili di ogni forma e funzione, macchinari ed elettrodomestici di ogni tipo, infissi, tubazioni, ecc.
Si comprende ovviamente che risulta molto semplice ed economico lo smaltimento incontrollato per l’evasione dei costi di smaltimento corretto.
Ne consegue che azioni repressive devono essere intensificate e potenziate negli effetti penali ed amministrativi risarcitori.

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Verbale del Consiglio Direttivo del 16 dicembre 2018

VERBALE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO Lunedi 16 dicembre 2018 h 18.00

Presenti: Claudio Piovesan (Presidente), Giuseppe Sartori (Vicepresidente verbalizzante), Luigi Artuso, Angelo Torresin, Luca Scussat (Socio Revisore).
Assenti: Fabio Barillà, Giuseppe Poletto, Giorgia Maria Liguori, (Consiglieri) assenti giustificati.

ODG:
1. Esito della decisione sui lavori di manutenzione e ripristino dei danneggiamenti dell’alluvione di ottobre in Riviera Marco Polo 1.
2. Preparazione del Bilancio Consultivo 2018
3. Varie ed eventuali. ———————————————————————————————————
1. Esito della decisione sui lavori di manutenzione e ripristino dei danneggiamenti dell’alluvione di ottobre in Riviera Marco Polo 1.
Il Presidente illustra, a conclusione dell’assemblea del gruppo RMP1 di lunedì scorso, la decisione dei Soci presenti per la ristrutturazione delle attrezzature di imbarco della concessione, dove essenzialmente si è deciso di ridistribuire i posti su tutto lo spazio in concessione eliminando la possibilità di costruire un pontiletto di servizio. Per questo il Presidente esibisce la prima bozza del progetto con le misure dei nuovi spazi differenziati in base alle attuali ingombri delle imbarcazioni presenti.. La proposta così modificata dalle indicazioni dei Soci è approvata unanimemente dal Consiglio.
2. Preparazione del Bilancio Consultivo 2018
Relativamente al bilancio consuntivo si rimanda al prossimo incontro.
3.Varie ed eventuali
Il Presidente riferisce inoltre della possibilità di procedere anche all’ampliamento della concessione in Campalton visto che non sussistono difficoltà normative comunali in quanto l’area è appositamente vocata dalla normativa esistente. Illustrate le possibili soluzioni chiede al direttivo di decidere sul proseguimento della procedura per dare mandato all’architetto di redigere le domande di ampliamento delle concessioni e l’allestimento dei progetti. Proposta approvata da tutti.
Di seguito il Presidente illustra la contestazione pervenuta dal Socio Simion di RMP1. ricorda la nota già inviata in precedenza e propone di reiterare la stessa posizione assunta. La proposta è condivisa e approvata.
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Svolto l’ordine del giorno, alle ore 19.30 il Consiglio Direttivo termina con i saluti.

Il Vicepresidente (verbalizzante) Dott. Giuseppe Sartori

Il Presidente Claudio Piovesan

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Auguri 2018

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Verbale del Consiglio Direttivo 5 novembre 2018

Presenti: Claudio Piovesan (Presidente), Giuseppe Sartori (Vicepresidente verbalizzante), Angelo Torresin, Giuseppe Poletto, Fabio Barillà (consiglieri), Luca Scussat, Pozzobon Niccolò, Scarpa Maurizio (Revisori),
Assenti: Luigi Artuso, Giorgia Maria Liguori, (Consiglieri giustificati).

ODG:
1. Eventi straordinari mareali e danneggiamenti agli ormeggi.
2. Convenzione con Poste Italiane
3. Quote di adesione e concessione 2019. Nuova scadenza dei pagamenti
4. Acquisto di uno strumento per la misurazione dell’inquinamento dell’aria.
5. Varie ed eventuali

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1.Eventi straordinari mareali e danneggiamenti agli ormeggi.
II Presidente Piovesan illustra gli eventi che hanno danneggiato gli ormeggi nelle concessioni in Riviera Marco Polo 1 e 2; riprendendo inoltre alcune osservazioni sulla distribuzione dei posti in RMP1 ripropone di riorganizzare i posti barca visto che si dovrà comunque operare nel ripristino. Prospetta alcune soluzioni per rimediare al danneggiamento delle attrezzature nei 30 metri interessati.
Prima ipotesi riparare solo il tratto danneggiato; seconda ipotesi rifare tutta la passerella e i pali di ormeggio; terza ipotesi coinvolgere anche RMP2 che ha la necessità di progettare un pontile di attracco da posizionare al centro delle due concessioni per essere utilizzato da tutti i soci delle due concessioni.
Per studiare il problema il Presidente dice che occorre incaricare l’architetto per presentare una nuova progetto.
Il Presidente ribadisce che ai sensi del regolamento e dello statuto l’Associazione ha il compito di ripristinare la sicurezza delle attrezzature di imbarco.
Il Consigliere Poletto chiede se ci sono fondi messi da parte o se si possono prospettare condizioni che favoriscano soci interessati; Il Vicepresidente Sartori risponde che lo strumento della rateizzazione è un ottimo incentivo che ha funzionato.
Il Presidente precisa l’iter da seguire (preventivi , Assemblee dei Soci, ecc.)
Il Consiglio direttivo approva unanimemente e dà mandato al Presidente di procedere nel senso prospettato.

Il Presidente illustra la proposta già anticipata per email ai Consiglieri riguardante la partecipazione dell’associazione, ai sensi degli impegni statutari, ad una rete volontaria di monitoraggio delle particelle corpuscolate (PM 10 e PM 2,5) che inquinano l’aria a causa della combustione dei motori dei veicoli di ogni tipo inclusi gli aeromobili che transitano sopra ed in vicinanza dell’abitato di Campalto. Sartori precisa che la rete è già operativa con altre centraline dislocate a Marghera, a Mestre, a Porto di Cavergnago, e recentemente anche a Tessera con due postazioni. L’acquisto di questo strumento che potrebbe costare all’incirca 150 €inclusa l’installazione, coprirebbe il territorio di Campalto aumentando quindi

2.Convenzione con Poste italiane.

Il Presidente Illustra le nuove condizioni della convenzione con Poste Italiane che l’istituto ha comunicato. Il servizio che costava 240 € per l’invio delle comunicazioni ai Soci (convocazione+bilancio+bollettino) ora costerà all’incirca 340 €/anno; nonostante il forte aumento il servizio è comunque vantaggioso rispetto la posta normale e deve essere comunque confermato vista l’esperienza positiva dell’anno in corso in cui sono stati pochi ritorni di corrispondenza dovuti ad errate comunicazioni degli indirizzi corretti da parte dei Soci.
Posta ai voti, Il Consiglio direttivo approva la nuova convenzione con Poste Italiane all’unanimità.

3. Quote di adesione e concessione 2019. Nuova scadenza dei pagamenti

Il Presidente illustra le difficoltà avute nell’anno in corso nella riscossione dei pagamenti per cui propone di anticipare ad una uova scadenza a marzo.
Il Consigliere Torresin propone comunque di addebitare una maggiorazione 10% più spese postali per i pagamenti che giungono in ritardo.

Il Presidente in previsione anche dei lavori e dei programmi futuri propone l’aggiornamento delle quote sociali 2019 secondo lo schema seguente:

ADESIONE TUTTI SOCI (SOSTENITORI, CON POSTO BARCA e
LISTA ATTESA

€ 20
SOCI CONCESSIONI
GHEBO MOROSINI330 € (posto grande) 220€ posto piccolo
CAMPALTON50 €
VILLAGGIO
LAGUNA 1
30 €
VILLAGGIO
LAGUNA 2
50 €
RIVIERA MARCO POLO 150 €
RIVIERA MARCO POLO 280 €
RIVIERA MARCO POLO 370 € ( da modulare con i millesimi)

Posta ai voti, Il Consiglio direttivo approva la nuova ripartizione dei pagamenti delle quote e delle penali per i ritardi, e la nuova scadena a 31 marzo 2019 dei pagamenti, all’unanimità.

4. Acquisto di uno strumento per la misurazione dell’inquinamento dell’aria.

Il Presidente illustra la proposta già anticipata per email ai Consiglieri riguardante la partecipazione dell’associazione, ai sensi degli impegni statutari, ad una rete volontaria di monitoraggio delle particelle corpuscolate (PM 10 e PM 2,5) che inquinano l’aria a causa della combustione dei motori dei veicoli di ogni tipo inclusi gli aeromobili che transitano sopra ed in vicinanza dell’abitato di Campalto. Sartori precisa che la rete è già operativa con altre centraline dislocate a Marghera, a Mestre, a Porto di Cavergnago, e recentemente anche a Tessera con due postazioni. L’acquisto di questo strumento che potrebbe costare all’incirca 150 €inclusa l’installazione, coprirebbe il territorio di Campalto aumentando quindi l’efficacia della rete che viene gestita online (http://www.cheariatira.it) da un laboratorio dell’università di Firenze e supervisionata dalla La “Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione”, con chimici ambientali ed epidemiologi, che ha fornito il proprio contributo tecnico-scientifico sul rilevamento, la validazione dei dati delle centraline campione e le indagini epidemiologiche. Posta ai voti la proposta è accolta unanimemente.

Svolto l’ordine del giorno, alle ore 22,10 il Consiglio Direttivo termina con i saluti.

Il Vicepresidente (verbalizzante) Dott. Giuseppe Sartori

Il Presidente Claudio Piovesan

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Il diritto di un ambiente salubre per i residenti nell’intorno dell’aeroporto Marco Polo di Tessera (VE)

Il diritto di un ambiente salubre per i residenti nell’intorno

dell’aeroporto Marco Polo di Tessera (VE)

Intervento di Cesare Rossi (Ass.CRIAAVe) alla Sagra dea sbrisa 11 .9.2018

Esprimo alcune considerazioni come abitante di Tessera e   anche in rappresentanza dell’Associazione Cittadini Riduzione Impatto Ambientale Aeroporto Ve  con sede a Tessera e che  dal 2012 è impegnata  a lottare per   far riconoscere da tutte Autorita costituite (comune città  metropolitana regione, Enac, Prefetto ecc )   il diritto dei cittadini residenti nell’intorno aeroportuale a vivere in un ambiente salubre , il meno possibile inquinato

Un paese è bello se innanzitutto è salubre e privo di rischi per la salute dei suoi abitanti.

I cittadini di  Campalto, Ca’  Noghera e Tessera  sanno che SAVE negli ultimi 10/15 anni  ha speso neanche un centesimo per risarcire la Comunità del degrado ambientale e della riduzione della  qualità della vita arrecato con la crescente attività aeroportuale. Con il Master Plan 2021 aveva l’occasione di risarcirle ma ovviamente non l’ha fatto.

Esempio di ciò sono   i 12 milioni  stabiliti per opere di mitigazione e compensazione da spendere dal 2015 al 2021: una elemosina a cittadini, un obolo, anche se alcune associazioni sono entusiaste di tale obolo.

In base ad una norma di legge, confermata dal Consiglio di Stato alcuni anni fa, e per noi vigente,  sull’importo totale di ca 800 milioni,  che servono a potenziare il Marco Polo per far arrivare più aerei e più turisti entro il 2021 e seguenti ,  SAVE doveva mettere da parte complessivamente il 7% di quei 800 milioni  (cioè circa 56 milioni)  per opere di mitigazione degli inevitabili inquinamenti  e non invece solo 12 milioni. 

Ma siccome nessuno dei tre Comuni interessati a suo tempo (2015)  ha protestato con il ministero [ salvo l’allora  Comitato Cittadini],  oggi  SAVE se la cava con solo 12 milioni .

Di questi 12 milioni  per interventi di abbattimento degli inquinanti SAVE  ha  stanziato  4,3 milioni : cioè spende solo lo 0,53% ( e non  il 7%) degli 800 milioni previsti dalla legge!  

I 4,3 milioni saranno spesi come e quando e se SAVE deciderà, ma siccome per SAVE non c’è rumore e neanche inquinamento dell’aria rischiano di rimanere non spesi.

Conflitto Interessi :  SAVE controlla se stessa se inquina, tramite le proprie centraline aria e rumore.

Non c’è nulla da compiancersi, anzi i Cittadini dovrebbero sentirsi presi in giro. 

Anche nella realtà attuale SAVE dà ulteriore prova del dispregio per l’ambiente circostante e della salute dei cittadini:  sta cementificando tutte le aree verdi intorno all’aeroporto per fare migliaia di parcheggi: negli ultimi due anni ha tagliato un centinaio di pini marittimi e ha già raso al suolo metà (circa 400 piante) del folto bosco  di fronte all’hotel Annia e si appresta a radere anche l’altra metà creando un deserto di cemento e 1000 posti auto:

Ambiente (secondo SAVE)– 1000 alberi + 1000 posti auto

E’ bene che i cittadini di Tessera riflettano sul  danno che SAVE produce:  il Dipartimento di  Botanica Ambietale  dell’ Università La Sapienza di Roma (2007) dopo ricerche approfondite ha verificato che un ettaro di bosco fitto simile a quello in via di abbattimento,  assorbe e elimina dall’aria  ben 79 Kg/anno di PM.10, PM 2,5 e altre Polveri UltraSottili, tutti inquinanti cancerogeni, se inalati.

Il vivaio boschivo di fronte all’hotel Annia era di 4 ettari per cui 4 x 79 kg=  316 Kg/anno di inquinanti che d’ora in avanti, senza quel bosco, tutti noi respireremo.

Fino a ieri il bosco ce li ha risparmiati .

Molti residenti amano coltivare pomodori, insalata, zucchine… ma si son chiesti dove vanno a finire le emissioni inquinanti dei turboreattori a kerosene degli oltre 90.000 aerei/anno che atterrano – rullano – decollano al Marco Polo?

L’associazione ha chiesto al Sindaco e all’assessore De Martin di intervenire ed obbligare SAVE  a indennizzare, a risarcire la Comunità di Tessera con la piantumazione di altrettante piante nel territorio di Tessera, Ca’ Noghera e Campalto con funzione di polmone verde. Non abbiamo avuto risposta. Qui c’è l’assessore che potrà chiarire.

Infine, non si può assolvere SAVE e tacitare i cittadini, dicendo  che l’aeroporto è fonte di ricchezza per il territorio”.

Esiste vasta letteratura scientifica italiana e straniera convergente nel sostenere   che della ingente ricchezza prodotta da un aeroporto le Comunità circostanti ne beneficiano solo in minimissima parte perchè tale ricchezza le scavalca e si disperde a livello provinciale, regionale, nazionale (PIL), mentre il peso degli inquinamenti rimane tutto su di loro. 

Hanno tutti i danni e minimi benefici.   

Esattamente quello che accade qui.

Volantino diffuso nel 2015 sui temi dell’inquinamento dell’aeroporto Marco Polo

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