Lista d’attesa per un posto barca (aggiornata al 6 marzo 2025)

 

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La siepe di via Sabbadino. 20 anni dopo.

La siepe di via Sabbadino (Villaggio laguna – Campalto – Venezia – settembre 2005)

Ho scritto queste pagine 20 anni fa in occasione della manifestazione “Puliamo il mondo”  organizzata da Legambiente  con la collaborazione de La Salsola e dei cittadini del Villaggio Laguna che hanno partecipato numerosi e convinti della necessità non solo di pulirla  ma anche di tutelarla. Vent’anni dopo restano immutati gli obiettivi di mantenerla e difenderla!

1- La siepe nella campagna veneta: ieri e oggi

Il processo di industrializzazione dell’agricoltura, che negli ultimi decenni ha determinato la radicale semplificazione del paesaggio agrario veneto, sembra abbia risparmiato alcune parti di quella stessa campagna che si trova ai margini delle città e della metropoli che occupa la parte ombelicale del Veneto. La frammentazione delle aziende spesso ha salvato quegli elementi e quelle strutture proprie della trama organizzativa del paesaggio agrario tradizionale: gli alberi e le siepi che costituiscono testimonianze di un passato di maggiore complessità biologica e di più stabile equilibrio ecologico della campagna. Un passato di cui è opportuno individuarne e tutelarne gli elementi che consentiranno di migliorare e ricostruire la qualità non solo dell’ambiente agrario, ma anche quello suburbano come quello di Campalto. La siepe di via Sabbadino può essere una testimonianza esemplare della capacità dell’agricoltore di utilizzare il materiale floristico, autoctono od esotico, per comporre strutture vegetali complesse di specifica utilità. Poteva essere infatti una siepe ornamentale, rinvenibile preferibilmente nelle aree urbane, ma assai più spesso era una struttura di delimitazione della proprietà o dell’abitazione od ancora dell’orto, alla quale veniva attribuito il compito preciso di interdire efficacemente l’intrusione di estranei; anche in aperta campagna spesso le strutture vegetali venivano piantate intorno ai coltivi di valore come “siepi difensive” dotate di specie robuste e spinose con sicuro effetto deterrente al transito. Nella campagna aperta, tra gli appezzamenti coltivati, sul limite dei fossati o dei corsi d´acqua minori, veniva cresciuta una siepe con un prevalente scopo produttivo rappresentato soprattutto dalla legna da ardere o di legname per utilizzazioni connesse con le produzioni agricole (ad es.: paleria per i vigneti) o i manufatti accessori dell´azienda. Per tali necessità la struttura della siepe assumeva spesso un portamento libero ed lasciata ad uno sviluppo notevole soprattutto delle specie tipicamente arboree. Per comprendere appieno l’importanza economica, la valenza ecologica, il valore per il paesaggio planiziale del Veneto delle siepi sopra ricordate occorre però esaminare con attenzione l´utilizzo delle specie vegetali la cui combinazione accurata di elementi arbustivi ed arborei ci fa intendere l´uso cui era predestinata dal suo selezionatore originario. L’acero campestre (Acer campestre) è certamente la specie più rappresentativa delle siepi nella pianura veneta. Utilizzata spesso nelle siepi di conterminazione, nelle quali per la buona elasticità dei suoi rami, i polloni intrecciati potevano costituire una singolare rete vivente di indubbio pregio estetico. La siepe di acero campestre (in lingua veneta: oppio), lasciata a portamento libero costituiva la parte preponderante del legnatico da ardere che ad ogni autunno si tagliava , con ciclo di crescita di 8 -10 anni, per bruciarlo l´anno seguente. Per le esigenze più marcatamente difensive nella siepe campestre veniva favorito il biancospino (Crataegus monogyna) – in veneto: “stropacui” -, che formava una quinta intricata e spinosa, molto appariscente e gradevole per la precoce fioritura primaverile e la copiosa fruttificazione molto apprezzata da numerosi uccelli molti dei quali oggetto delle attenzioni venatorie; spesso anche l’esotica maclura (Maclura pomifera) – un esemplare della cui specie si trova anche nella siepe di via Sabbadino – assolveva spesso a questo compito. Per le siepi ornamentali, più prossime alle abitazioni, sovente venivano utilizzati arbusti di facile reperimento per intensa disseminazione, come il ligustro (Ligustrum vulgare) o l´alloro (Laurus nobilis) o il carpino bianco (Carpinus betulus); non raro, secondo un gusto estetico preso a prestito dai ricchi giardini delle dimore padronali e nobiliari, il severo e longevo bosso (Buxus sempervirens). Quanto alle siepi con una precisa ricaduta economica (“Beato quel campeto, che ga siesa col fosseto.”- Proverbio veneto raccolto da Cristoforo Pasqualigo, 1882-) esse potevano essere di una sola specie come il gelso (Morus alba), quando venivano raccolte le foglie per alimentare i “cavalieri” (bachi da seta) allevati in casa. Più spesso la siepe produttiva era una alberata spontanea governata a più strati a seconda delle esigenze dell’utilizzatore. Essa costituiva di fatto un embrione lineare di bosco autoctono misto, dove accanto a specie tipiche come l’acero campestre, il pruno spinoso (Prunus sp.p.), il viburno (Viburnus opalus), la fusaggine (Euonimus europaeus), l’olmo (Ulmus minor) e la farnia (Quercus peduncolata = Quercus robur), crescevano gli alberi propriamente legati all’economia agraria, quali la robinia (Robinia pseudoacacia), il pruno domestico, il platano (Platanus sp.p) e il noce (Junglans nigra o Junglans regia) e il bagolaro (Celtis australis) in un alternarsi cromatico, odoroso e visuale che costituiva certamente un riferimento territoriale preciso e non solo per l’agricoltore.

La siepe spontanea “disegnava” la trama paesaggistica della campagna, esaltandone le visioni prospettiche o chiudendone gli orizzonti in coreografie di grande armonia estetica. I suoi colori, i suoi volumi, le sue trasparenze scandivano il succedersi delle stagioni ritmando le pulsazioni vitali di un ambiente cui garantivano una dimensione domestica ed insieme selvatica, ma soprattutto una particolare vivibilità ” (Michele Zanetti).

2 – Le funzioni della siepe

a. Funzioni produttive

Le siepi svolgono numerosi servizi: oltre che abbellire il paesaggio e proteggere i luoghi in cui viviamo, proteggono le coltivazioni agricole dal vento e ospitano e nutrono la fauna selvatica fra cui i nemici naturali degli animali che procurano danno alle colture; sostengono le rive dei fossi e dei corsi d’acqua quindi tutelano il suolo dall’erosione. Naturalmente le siepi sono una grande sorgente di energia rinnovabile producendo principalmente legna da ardere, ma anche altri alimenti direttamente utilizzati dall’uomo e dagli altri animali: miele, piante officinali, funghi, selvaggina, frutti e bacche commestibili. Poiché questi prodotti hanno un mercato ed un prezzo che consente di dare un “valore” alle siepi, è stato calcolato che un chilometro di siepe composta da specie di pregio e ben strutturata, larga 4-5 metri, può “fruttare” annualmente prodotti vendibili per un valore di almeno 2000 €. Solo i frutteti ed i vigneti specializzati o le colture di fiori ed ortaggi possono dare redditi comparabili! Quindi non si può affermare che le siepi sono spazi agricoli improduttivi! Ad esempio le siepi con una flora diversificata sono continua fonte di nettare e di polline e, mitigando il microclima al loro intorno, favoriscono il lavoro delle api e la fioritura delle colture agrarie erbacee come il trifoglio. La produzione di miele infatti dipende sia dall’abbondanza di nettare e di polline sia dalle condizioni climatiche. Anche la capacità riproduttiva delle stesse api è condizionata in modo favorevole dalla presenza delle siepi (uno sciame ha il valore attuale di 50 € di per se stesso, ma rappresenta un introito di almeno 300 €/anno per un prodotto di qualità). In un’esperienza condotta in Francia è stato rilevato che, nell’arco di tre anni, la produzione apistica in aree ricche di siepi è stata fino al 45 % maggiore di quella di aree prive di siepi. Dal punto di vista più propriamente energetico un Km di siepe campestre produce annualmente 2-3 metri cubi di legname da lavoro e 300 – 400 Kg di legna da ardere equivalenti a 1500 litri di gasolio! Bastano dunque 2-3 Km di siepi per soddisfare le esigenze di legna da ardere di una famiglia che usi solo questa fonte di energia per cucinare e riscaldare l’acqua e la casa. Questo è possibile perché i terreni agrari infatti sono molto più fertili di quelli forestali di montagna e gli alberi vi crescono con maggiore rapidità. Naturalmente la siepe, come struttura fotosintetica, esercita un ruolo fondamentale di primario valore per la biosfera: assorbe CO2 (anidride carbonica) ed emette O2 (ossigeno); quindi in funzione della sua struttura e composizione svolge il suo proporzionato ruolo di contenimento dell’effetto serra planetario innescato dall’uomo, oltre che fornirgli l´indispensabile ossigeno per la sua sopravvivenza. Niente male!

I territori agrari vocati alle monoculture o alle colture specializzate sono in genere contraddistinti dalla monotonia e banalizzazione dell’ambiente agrario: privi di fossati, di siepi e cavini, rettificati delle pendenze (campo ferrarese), percorsi da drenaggi per lo scolo delle acque. La conseguenza macroscopica di questa condizione è la povertà considerevole di fauna selvatica. Le siepi campestri rappresenterebbero invece cibo e rifugio per essa e ne favorirebbero l’insediamento e la riproduzione. Alcune specie dipendono strettamente dalle siepi come il merlo (Turdus merula); altre come il tordo (Turdus philomelos) invece vi sostano durante le migrazioni; altre infine vi trovano cibo, rifugio e ambiente per la riproduzione/nidificazione: lepre (Lepus europaeus), starna (Perdix perdix), pernice rossa (Alectoris graeca), e fagiano (Phasianus cholchicus). È stato dimostrato che la densità di coppie nidificanti di starna in un dato territorio è direttamente proporzionale alla densità di siepi. Accanto a prodotti di grande pregio quali legname, miele e selvaggina, le siepi danno vari prodotti secondari, apprezzati da molti raccoglitori nelle campagne ma anche delle città: si tratta di funghi, erbe eduli e piante officinali o aromatiche, frutti e bacche selvatiche, asparagi, chiocciole. Dal punto di vista economico queste raccolte in gran parte del territorio veneto sfuggono ad una precisa valutazione economica (solo i funghi nelle aree propriamente forestali rappresentano un sicuro cespite per le comunità locali) per cui rientrano nella categoria delle attività del tempo libero che oltre il loro piacevole svolgersi, accrescono indirettamente il valore ricreativo ed economico della campagna. Negli ultimi anni si sta facendo strada una nuova concezione dell’agricoltura, orientata verso la multifunzionalità e l’ecocompatibilità. Gli agroecosistemi sviluppati in quest’ottica sono dotati di maggiore complessità genetica e strutturale, migliore e compatibile utilizzazione delle risorse naturali, minore suscettibilità alle alterazioni biotiche; garantiscono pertanto più efficienza, autonomia e stabilità. Per dare certezze e futuro a questi nuove concezioni di produzione agricola però dobbiamo ora e subito impegnarci a conservare il patrimonio genetico delle siepi sopravvissute nel nostro territorio.

Manifesto autoprodotto dai ragazzi delle scuole di Campalto invitate alla manifestazione

b. Funzioni ecologiche

La presenza delle siepi condiziona, anche in modo evidente, l´intensità e la velocità del vento riducendone i danni meccanici (allettamento – piegamento dei cereali -, rottura di foglie e di rami, cascola di fiori e di frutti) e la perdita d’acqua per evapotraspirazione. La presenza di una rete di siepi rende di fatto più disponibile l´acqua del suolo per le colture. Regolando così il ciclo dell’acqua in prossimità della siepe si produce una singolare moderazione delle temperature estreme stagionali, che favorisce la permanenza delle colture in campo. A fine stagione tutto ciò si concretizza in un aumento della produzione dei campi protetti rispetto a quelli nudi. L´agricoltura moderna fatta sempre più spesso di monocolture ripetitive e frutteti di singole e/o poche varietà selezionate dall’uomo è spesso minacciata da parassiti che sfuggono al controllo dei loro predatori. Così le piante coltivate sono esposte all´attacco incontrollato e dannoso di fitofagi. Come presidio l’uomo ricorre in modo sempre più massiccio ai pesticidi mettendo a rischio la qualità dei prodotti e la salute dei consumatori. I pesticidi infatti raramente sono selettivi (cioè che colpiscono solo le specie indesiderate), uccidendo in modo indiscriminato anche specie utili come impollinatori e predatori. Un aiuto alla soluzione di questo grave problema può venire dalle siepi: esse infatti ospitano una grande diversità di piante e di animali selvatici, numerosi dei quali sono predatori degli animali dannosi alle colture agrarie; dalle siepi essi possono colpire le loro prede fin nel cuore dei campi, con efficacia decrescente a mano a mano che ci si allontana dalla siepe. L´agricoltura biologica per prima ha compreso questa condizione e opera nei disciplinari produttivi nel senso di tutela ed incremento di questo rapporto delle colture con le siepi. La semplificazione ecologica degli ambienti agrari inoltre comporta la perdita massiccia degli insetti impollinatori. Colture come i frutteti, l’erba medica, la colza, il trifoglio, il girasole, dipendono in modo spesso notevole, ai fini della riproduzione, dalla presenza dei pronubi. Anche in questo caso le siepi rappresentano un soccorso biologico all´economia di queste colture con bombi, vespe, ditteri, farfalle, sirfidi ecc. Ad esempio i ditteri sirfidi sono comuni nei boschi e lungo le siepi dove è facile osservarli per la loro abitudine di librarsi a mezz’aria con volo stazionario. Gli adulti si nutrono di nettare, contribuendo alla impollinazione dei fiori ; le larve sono voraci divoratrici di afidi: ne consumano da 400 a 700 durante il loro accrescimento che dura una decina di giorni. Anche la crisopa, esile insetto dalle ali grandi e trasparenti, di colore perlaceo, che cerca riparo dai rigori dell’inverno nelle nostre case, è un valido coadiutore delle piante da frutto: l´adulto si nutre di nettare, mentre la larva è una instancabile razziatrice di insetti dannosi quali cocciniglie, psille, aleurodidi e, soprattutto, afidi. Più famose sono le coccinelle, come Adalia bipunctata; sono veramente una fortuna per gli agricoltori: sia da adulte che allo stadio larvale si nutrono infatti di afidi e di acari, contribuendo a debellarne le infestazioni. Altri abitatori delle siepi svolgono un’utile azione di controllo delle specie dannose. Il toporagno opera fino ad una distanza di 200 m dalla siepe; uccelli, come le cincie (Parus sp.), l’upupa (Upupa epops) o la civetta (Athene noctua) possono allontanarsi fino ad alcune centinaia di metri dalla siepe. Ma sono soprattutto gli insetti predatori a svolgere un efficace ruolo di contenimento delle specie dannose. Quindi per ottenere un efficace controllo biologico dei parassiti delle colture è bene realizzare un fitto reticolo di siepi che si alterna ai frutteti, ai vigneti, agli orti a ai coltivi in genere.

La siepe come struttura ecologica minima è innegabilmente una tessera fondamentale del mosaico ecologico del territorio, e attraverso la sopravvivenza di questa unità funzionale passa la ricomposizione della rete ecologica che, soprattutto in fregio alle città e alla metropoli, si era pericolosamente smagliata. Poiché è ormai acquisito, sia nella scienza che nella politica, che la tutela della biodiversità di un territorio si persegue mettendo in collegamento tutti i lacerti di ambiente naturale sopravvissuti alla pesante urbanizzazione del territorio, anche piccole testimonianze vitali come le siepi acquisiscono un valore fondamentale dapprima misconosciuto.

c. Funzioni protettive

Tra le tante funzioni delle siepi, soprattutto nei territori di pianura, una è stata recentemente rivalutata grazie anche ad un innovativo approccio ambientalista: quella di giocare un ruolo indispensabile nei confronti del ciclo dell’acqua. Le alberature piantate lungo fossi e rogge d’irrigazione non intralciano la lavorazione dei campi, sostengono le rive dei corsi d’acqua al tempo stesso sono più produttive perché possono disporre in continuità di acqua e dei sali minerali in essa contenuti. L´utilizzo dei nutrienti da parte della vegetazione delle siepi riparie abbassa il tenore di queste sostanze sciolte nelle acque superficiali e di falda che altrimenti riversantesi nei fiumi e nei laghi causerebbero seri episodi di inquinamento (eutrofizzazione dei corpi idrici). Un’ulteriore azione positiva svolta dalle siepi nei confronti dei piccoli fiumi di pianura è quella di depurarne le acque. Alcune specie di alberi e di arbusti, ad esempio l’ontano nero (Alnus glutinosa) infatti hanno la capacità di ridurre la carica batterica degli scarichi urbani ed agricoli. Questa sanificazione dell’acqua sembra sia dovuta all’azione dei microrganismi che vivono nelle immediate vicinanze delle radici (rizosfera). Inoltre sostenendo le rive e consolidando il fondo con il loro apparato radicale, alberi ed arbusti evitano che il letto del corso d’acqua venga eroso con conseguenti problemi di funzionalità delle reti idriche. La siepe inoltre ombreggia il corso d’acqua, ostacola la crescita delle erbe acquatiche che, se troppo rigogliosa, tende ad intasarne il letto. Il terreno, nei pressi e sotto le siepi, è inoltre particolarmente poroso e pertanto favorisce l’infiltrazione delle acque meteoriche, rallentandone deflusso superficiale. In tal modo le siepi, oltre a ridurre l’erosione, favoriscono la ricarica delle falde idriche: da un lato infatti minor erosione significa minor trasporto solido lungo i corsi d’acqua e quindi minor interramento e rischio di piene; dall’altro la ricarica delle falde prolunga la vita delle sorgenti.

d. Funzioni igieniche

In particolari luoghi come lungo le strade e lungo le zone residenziali una siepe ben strutturata e densa costituisce un ottimo strumento di difesa dall’inquinamento atmosferico (soprattutto quello da traffico veicolare che è generato a livello della strada ed in buona parte viene intercettato sotto forma di polveri dagli apparati fogliari. Particolarmente indicate sono in questo caso le specie a latifoglia, più efficaci. La siepe, soprattutto se di buona complessità e larghezza (3-4 m) è anche un valido ausilio per l’attenuazione dell’impatto sonoro originato dal traffico: abbinata ad un rialzo del suolo (> 1 m) diventa uno strumento da prendere in considerazione per una certa mitigazione del disagio originato dal rumore.

Pino Sartori operativo nella pulizia della siepe di via Sabbadino

e. Funzioni estetiche e ricreative

Infine alcune brevi considerazioni estetiche sul ruolo delle siepi. Siepi e filari hanno attirato l´attenzione di illustri architetti: solo alcuni ne hanno fatto un uso ludico ed estetico ma i più le hanno utilizzate per sottolineare ingressi delle dimore padronali, ombreggiare percorsi ameni nei broli delle ville patrizie, delimitare vistosamente cesure di territori interdetti. Segni eloquenti, assieme alle architetture delle ville, di una distinzione di censo. Oggi la siepe, per un fine estetico più banale, ma non per questo di minore valore, viene impiegata per delimitare brutture della nostra società consumistica come le discariche e gli altri impianti di trattamento dei rifiuti, oppure per “mascherare” industrie e zone produttive che hanno poche o nulle relazioni con gli abitati. Nell’Italia che fu il “giardino d’Europa” (per quanto detto sopra) nella migliore delle ipotesi le siepi vengono utilizzate per il mascheramento di strade, e autostrade, ma con indifferenza e scarsa competenza: di norma in Italia la strada non viene concepita nei progetti con un adeguato contorno di spazio di sicurezza ove poter insediare una siepe che maschera la struttura al territorio circostante, ma diventa nello stesso tempo un abbellimento confortevole per l’utilizzatore transitante. In Francia, Germania, Olanda e altri paesi Europei questo è lo standard e la siepe diventa protagonista a fianco delle strutture viarie.

L’architetto Carmine Liguori (+) gioisce con alcuni protagonisti della manifestazione

3-La siepe di Via Sabbadino: la flora

La siepe di via Sabbadino che affianca l’accesso al Villaggio Laguna è un filare di alberi disetanei e di varie specie alcune in piena maturità vegetativa e riproduttiva. La siepe si sviluppa su vari piani di vegetazione per il diverso portamento delle specie che vi si insediano. Alcune sono tipiche della flora autoctona della pianura veneta e perilagunare in particolare, altre non autoctone sono invece tipiche del retaggio colturale della agricoltura tradizionale veneta come la robinia detta anche “gaggia” o “gasia” o “cassia”, o la maclura, entrambe di di origine nordamericana. Si possono rinvenire: Pioppo (Populus nigra) in veneto “talpon”, Robinia (Robinia pseudoacacia), Acero (Acer campestre) detto “oppio”, Olmo (Ulmus minor) “olmo”, Roverella (Quercus pubescens), Farnia (Quercus peduncolata), Frassino (Fraxinus excelsior), Orniello (Fraxinus ornus), Pino (Pinus pinea), Moro (Morus alba), Salice (Salix fragilis). Lo strato arbustivo della siepe è prevalentemente costituito da Sambuco (Sambucus nigra), Evonimo (Euonymus europaeus), pianta velenosa detta “beretta da prete” per le caratteristiche infruttescenze (cfr. foto sopra), Ligustro (Ligustrum vulgare, Ligustrum lucidum), Rovo (Rubus fruticosus).

Conclusione La manifestazione del 25 settembre “Puliamo il mondo 2005” organizzata da Comune di Venezia, Legambiente, e Associazione “La Salsola”, ha avuto il pregio di accompagnare i giovani dentro e sotto la siepe alla riscoperta di una testimonianza del territorio e delle necessità colturali ormai incomprensibili dopo la scomparsa delle attività agricole. Ma anche alla scoperta, nel suo piccolo, di una riserva di biodiversità dalla quale si possono diffondere intorno gli elementi vitali per un riequilibro ecologico, ambientale e paesaggistico del territorio campaltino; per questa ragione la siepe merita una adeguata tutela nelle norme urbanistiche del futuro assetto del territorio. La percezione diffusa nella conoscenza popolare di tale bene ambientale conseguirà ulteriore valore aggiunto culturale nell’intera comunità di Campalto.

Pino Sartori, biologo.

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In ricordo di Carmine Liguori († 21 agosto 2013)

Impegnato nell’associazione “La Salsola” che abbiamo fondato insieme a Campalto oltre 35 anni fa per il riscatto ambientale della gronda lagunare e per il rilancio dei valori sociali, ambientali ed economici della laguna, per molti campaltini e non, sei stato un riferimento sommesso, ma costante e certo. Sempre presente nelle battaglie per il risanamento delle discariche lagunari dell’industria di Porto Marghera, per il riduzione dei campi elettromagnetici dei ripetitori RAI, contro l’inquinamento delle “Acque basse”, per lo spostamento della Vetrital in zona industriale, per il risanamento e l’uso sostenibile del Marzenego-Osellino, per il bosco di Mestre, per la chiusura e la bonifica del tiro al piattello e la creazione di un’oasi naturale sulle barene di Campalto.

Avevi una preoccupazione spiccata per la ricomposizione ambientale del fiume Marzenego nel suo tratto più antico quello della foce che vedevi maltrattato da un’uso spontaneo e spregevole dell’ecosistema fluviale, e per il quale avevamo avviato un lungo percorso non ancora ultimato, di sensibilizzazione verso gli utilizzatori molti dei quali hanno aderito alle nostre proposte di uso collettivo e responsabile.

Oltre al ricordo indelebile di queste imprese, mi piace qui rammentare il tuo suggerimento di leggere “Le confessioni d’ un italiano” di Ippolito Nievo; riflettendo su questo ho ritrovato una frase che spiega molte situazioni che abbiamo vissuto insieme; una sorta il testamento morale che lascerà traccia profonda nell’azione dell’Associazione e spero di molte altre persone:

Chi ha cuore e coscienza deve farsi innanzi coraggiosamente e generosamente non per proprio orgoglio ma per l’utilità di tutti.”

Ciao Carmine, da parte di tutti coloro che ti hanno conosciuto, stimato, amato.

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Verbale del Consiglio direttivo del 17 ottobre 2024

Campalto,  venerdì 18 ottobre 2024

VERBALE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

17 ottobre 2024     ORE 20,30
Riunione svolta in presenza sede via Passo 10 Campalto (VE)

Presenti: Barillà Fabio (Presidente), Piovesan Claudio, Sartori Giuseppe, Vendrame Alessandro, Barillà Mauro, Scaramuzza Pietro, Chessari Sergio (Consiglieri).
Assente: (giustificato) Scussat Luca.

O.del g.

  1. )  Presa d’atto della nuova composizione del Consiglio Direttivo, ed assegnazione delle deleghe.
  2. )  Forme di pagamento delle quote sociali e canoni.
  3. )  Informativa sui lavori di riqualificazione del Marzenego.
  4. )  Varie ed eventuali.

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Prima dell’avvio della riunione il Presidente presenta ai Consiglieri il nuovo Socio il dott. Gian Marco Scarpa, ricercatore del CNR, che da referente di un progetto finanziato nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza attinente alla qualità ambientale della laguna di Venezia, chiede di interagire con i Soci per una sinergica collaborazione atta sorvegliare le centraline di monitoraggio già installate e installare e prevenire atti di vandalismo gratuito che possono ostacolare il monitoraggio decennale progettato.

1. Presa d’atto della nuova composizione del Consiglio Direttivo, ed assegnazione delle deleghe.

Il Presidente Fabio Barillà saluta i convenuti e comunica la giustificazione di Luca Scussat assente. Prosegue poi con le proposte di assegnazione degli incarichi di collaborazione ai Consiglieri : propone di confermare la vicepresidenza a Giuseppe Sartori con compito di verbalizzare speditivamente le riunioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo, e di mantenere il data base dei Soci; chiede che Claudio Piovesan con le consegne amministrative ed economiche continui a supportare la nuova Presidenza nell’amministrazione; chiede che Luca Scussat sia confermato come Revisore insieme a Mauro Barillà, e che l’ing. Sergio Chessari possa occuparsi della manutenzione del Programma informatico per la stesura bilancio associazione.

Suggerisce poi che i Consiglieri Scaramuzza Pietro ed Alessandro Vendrame e Sergio Chessari siano i referenti delle concessioni Campalton, Villaggio Laguna 1 e 2, e Riviera Marco Polo 1,2,3 rispettivamente. Il C.D: approva.

2. Forme di pagamento delle quote sociali e canoni
Su suggerimento di Claudio Piovesan il C.D. avvia una riflessione sulla modalità di pagamento delle quote sociali e dei canoni alla luce dell’onerosità del servizio di Poste italiane.
In merito si è sviluppato un nutrito confronto fra i consiglieri nel fine di prevederne un deciso contenimento, tenendo presente che, per non incorrere in contestazioni e difficoltà, serve comunque nei modi e tempi previsti dallo statuto, comunicare al socio l’indizione dell’assemblea possibilmente nelle forme più attuali come le email.. Piovesan ricorda che il Consigliere Luca Scussat aveva già avanzato la proposta di utilizzare le Poste italiane con bollettino “MAV” che è privo di oneri di riscossione per l’utente. Il C.D. decide di approfondire le valutazioni per arrivare ad una decisione prima della fine dell’anno.

3. Informativa sui lavori di riqualificazione del Marzenego.
Il Presidente Barillà ricorda l’impegno già espresso nella recente assemblea dei Soci, di continuare il confronto con il Consorzio di Bonifica per ottener maggiore considerazione ed attenzione per le necessità degli utenti del fiume. E’ importante in particolare la disponibilità del Consorzio ad accogliere una proposta univoca di ormeggio fra tutte le associazioni: distanze tra banchina e primo palo, distanza tra i due pali, due tipologie di ormeggio, barche grandi, barche tradizioni o piccole, inclinazione dei pali e altro.
Bisognerà incontrare i Presidenti delle altre associazioni al più presto e consegnare il progetto al Consorzio, affinché venga sottoposto alla Soprintendenza per un ripensamento.

Alle ore 22.30 il Consiglio Direttivo termina con i saluti dei convenuti.

Il Vicepresidente (verbalizzante)                                                       Il Presidente

Dott. Giuseppe Sartori                                                                         Fabio Barillà

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Verbale dell’Assemblea ordinaria dei Soci del 4 ottobre 2024

VERBALE DELL’ ASSEMBLEA ORDINARIA DELL’ASSOCIAZIONE  GRUPPO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE  “LA SALSOLA”.[C. F. 90066690273]

Il giorno 4 del mese di ottobre anno 2024, regolarmente convocata nei modi e termini previsti dallo statuto, si è riunita, presso la sede indicata dalla convocazione nella sala teatro del Centro Anziani Fratelli Cervi nel Villaggio Laguna di Campalto, l’Assemblea dei soci dell’associazione per discutere e deliberare sul seguente O.d.g.:

1) Rinnovo del Consiglio Direttivo ed elezione del Presidente.

Constatato che risultano presenti in assemblea n. 69 Soci con 15 deleghe aventi diritto (in regola con la quota associativa) si dichiarano aperti i lavori alle ore 18,30,. Viene eletto a segretario verbalizzante il Socio sig. Sartori Giuseppe .

Il Presidente dimissionario Piovesan illustra un documento riassuntivo dell’operato di questi tre anni trascorsi, soffermandosi in particolare sull’importante risultato ottenuto principalmente da La Salsola della riqualificazione ambientale dell’Osellino della quale sono in corso i lavori di consolidamento delle unghie arginali prima dello scavo e del risezionamento degli argini. In allegato al verbale il documento n. 1 citato.

Al termine della illustrazione Piovesan conferma le proprie dimissioni ed avanza all’assemblea la candidatura a nuovo Presidente del socio Fabio Barillà.

Di seguito prende la parola il socio Consigliere Fabio Barillà che comunica all’Assemblea gli esiti dell’incontro avvenuto in data di ieri 3 ottobre con il Consorzio di Bonifica “Acque risorgive” cui all’allegato n. 2 al presente verbale.

Successivamente vengono raccolte le candidature al Consiglio Direttivo dei segg. Soci: Chessari Sergio, Scaramuzza Pietro, Vendrame Alessandro, Barillà Mauro, Scussat Luca, Giuseppe Sartori, Claudio Piovesan, e Fabio Barillà.

Non sussistendoci ulteriori pronunciamenti di candidature si passa alla votazione  del nuovo Consiglio Direttivo così costituito dai soci Chessari Sergio, Scaramuzza Pietro, Vendrame Alessandro, Barillà Mauro, Scussat Luca, Giuseppe Sartori, Claudio Piovesan, e Fabio Barillà.

L’Assemblea con votazione palese approva all’unanimità dei presenti.

Di seguito  si passa alla votazione del nuovo Presidente nella figura del candidato Fabio Barillà: l’Assemblea approva con votazione palese all’unanimità dei presenti.

Alla conclusione delle votazioni segue un applauso di corale approvazione dell’Assemblea.

2) Aggiornamento sui lavori di riqualificazione  del Marzenego-Osellino e organizzazione dei nuovi posti barca.

Nell’introdurre questo punto si ricorda e conferma la temporaneità dello spostamento di tutte le imbarcazioni ordinato dal Consorzio di Bonifica in ragione del completamento dei lavori di risanamento del fiume e quindi  si invitano i soci a pazientare ancora  per le attuali difficoltà in essere (palificazioni inadeguate, spazi di approdo pericolosi, ecc.), sapendo che il progetto finito prevede nuove palificazioni idonee al servizio e approdi adeguati alle attuali dimensioni delle tipologie delle imbarcazioni lagunari.

Il Socio Ceccato interviene dichiarando che occorre riaffermare il ruolo delle Associazioni come La Salsola nel contrattare con le istituzioni competenti per ottenere spazi idonei ad un utilizzo sicuro della risorsa fiume.

Numerosi altri Soci si interrogano anche sulla conferma o meno dell’assegnazione attuale dei posti in concessione, e sui spazi di eventuale nuova assegnazione. Si risponde che nuovi spazi sono stati ufficialmente richiesti al Consorzio di Bonifica  sia a Campalton che al Villaggio Laguna, ma che non si può sapere ora se ci siano altre realtà associative che abbiano avanzato analoghe richieste in concorrenza.

Svolto l’ordine del giorno e non essendovi altro da deliberare, l’Assemblea ordinaria si conclude alle h 20,20 con i saluti dei convenuti.

Il segretario (verbalizzante)

Il Presidente

dott. Giuseppe Sartori

Fabio Barillà

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Allegato n. 1

 

Allegato n.2

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Convocazione della seconda Assemblea sociale ordinaria del 2024

Campalto, lunedì 9 settembre 2024

Ai  Soci del Gruppo per la salvaguardia dell’ambiente  “La Salsola”

Loro indirizzi email. –  Nota affissa in sede  e nelle bacheche delle concessioni

Oggetto :  Convocazione dell’assemblea  generale dei Soci cui al voto dell’Ordine del Giorno dell’Assemblea Sociale del  19 aprile 2024.

E’ convocata per il giorno  venerdi 4 ottobre alle ore 18.30, la seconda Assemblea generale dei Soci così decisa nell’Assemblea Sociale del 19aprile 2024, presso il Centro sociale presso la sala teatro del Centro anziani Auser “Il Gabbiano” in via Nicolò dal Cortivo n. 87 (Villaggio Laguna) a CAMPALTO (VE) con il seguente ordine del giorno:

  1. Rinnovo del Consiglio Direttivo ed elezione del Presidente
  2. Aggiornamento sui lavori di  riqualificazione del Marzenego-Osellino e organizzazione dei nuovi posti barca.

NB: La partecipazione dei Soci è importantissima; se ci sono personali difficoltà ci si può far rappresentare con delega scritta e anche per email da un altro socio ai sensi dello statuto vigente.

Si ricorda che ai sensi dello statuto ha diritto di voto il Socio che ha rinnovato l’iscrizione 2024 e in regola con il canone di concessione.

L’incontro è occasione per aggiornare i dati personali quali:  residenza, telefono cellulare e codice fiscale.

Si pregano i Soci riceventi questa convocazione di darne comunicazione agli  altri nei rispettivi gruppi di appartenenza.

Cordiali saluti.

Il Presidente

Claudio Piovesan

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Verbale dell’assemblea ordinaria annuale 2024

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Campalto, sabato 20 aprile 2024

VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA DELL’ASSOCIAZIONE GRUPPO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE
“LA SALSOLA”.[C. F. 90066690273]

Il giorno 19 del mese di aprile anno 2024, regolarmente convocata nei modi e termini previsti dallo statuto, si è riunita, presso la sede indicata dalla convocazione nella sala teatro del Centro Anziani Fratelli Cervi nel Villaggio Laguna di Campalto, l’Assemblea dei soci dell’associazione per discutere e deliberare sul seguente O.d.g.:

1) Approvazione del bilancio consuntivo relativo all’anno 2023.
Il Presidente pro tempore dell’associazione sig. Claudio Piovesan, constatato che risultano presenti in assemblea n. 48 Soci con 13 deleghe su un totale di 93 aventi diritto (in regola con la quota associativa) dichiara aperti i lavori alle ore 18,30, assumendo la presidenza dell’Assemblea. Viene eletto a segretario il sig. Sartori Giuseppe .
Il Presidente inizia l’illustrazione del bilancio consuntivo del 2023 del quale copia è stata allegata alla lettera di convocazione.
Il bilancio è redatto in due modalità equivalenti: una tradizionalmente articolata per per sezioni relative a ciascuna concessione acquea e all’amministrazione dell’associazione; una seconda conforme al modello richiesto dal RUNTS.
Bilancio sociale
La nostra specificità come associazione è quella di essere un presidio di controllo permanente sulla Laguna e sulla terraferma per effetto della presenza di soci con mezzo proprio, i quali hanno la possibilità di segnalare in tempo reale alle Autorità competenti i fatti delittuosi contro l’ambiente di cui sono testimoni. Ci possono essere delle opportunità attraverso la presentazione di progetti di ricevere dei finanziamenti che potrebbero essere investiti per migliorare gli approdi o per attività culturali come stato fatto in passato (conferenze, pubblicazioni, ecc.). Nello specifico del 2023: l’associazione ha collaborato alla diffusione delle iniziative culturali inerenti la laguna e i territori contermini, e si è rivolta alle autorità di Pubblica sicurezza per l’annoso problema dei furti e danneggiamenti alle imbarcazioni.
Bilancio Economico.
Il Presidente da ragione della decisione del Consiglio Direttivo di ritoccare alcune delle quote delle concessioni anche in conseguenza delle decisioni dei gruppi, ma non della quota associativa che rimane stazionaria a € 20,00 per tutti i soci indistintamente (cfr. all. Relazione al Bilancio 2023)
Finita l’illustrazione delle singole sezioni, interviene il Socio Fulvio Castellaro che eccepisce sulle modalità del trasferimento temporaneo dei posti barca di Campalton per la impossibilità di usufruire appieno della barca se non con il rischio di cadere in acqua. Gli risponde il Consigliere Fabio Barillà che ricorda la temporaneità dello spostamento ordinato dal Consorzio di Bonifica in ragione del completamento dei lavori di risanamento del fiume. Il Castellaro ribadisce che a suo modo di vedere non si dovrebbe pagare la concessione per la indisponibilità reale del mezzo.

Inoltre il socio Tito Pamio ricorda all’assemblea la criticità della situazione dei parcheggi di tutta l’area del Passo Campalto anche in ragione del progetto di riassetto di tutta l’area con la realizzazione del Progetto del cantiere Marchi. Alle perplessità di Pamio il Vicepresidente Sartori da una propria interpretazione che puntualizza la posizione dell’associazione in difesa dello spazio pubblico contro gli interessi privati che si avvantaggerebbero della disponibilità delle proprietà comunali in via delle barene.

Ultimata la valutazione sul bilancio consuntivo 2023 che viene messo ai voti, ed approvato con l’unanimità dei presenti e la astensione di Fulvio Castellaro.

2) Proroga al 4 ottobre 2024 del mandato al Consiglio Direttivo e al Presidente.

Informata l’Assemblea che il Consiglio Direttivo e il Presidente sono in decadenza essendo trascorsi i tre anni dall’elezione, e che su indicazione del commercialista avendo ultimato ed approvato il bilancio Consuntivo del terzo anno, si può chiedere all’Assemblea una proroga del mandato per la sola amministrazione ordinaria.
Messa ai voti la proposta l’Assemblea approva all’unanimità dei presenti.
Svolto l’ordine del giorno e non essendovi altro da deliberare, l’Assemblea ordinaria si conclude alle h 20,00 con i saluti dei convenuti.

Il vicepresidente (verbalizzante)

Il Presidente

dott. Giuseppe Sartori

Claudio Piovesan

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L’ecosistema lagunare di Venezia: ambiente, naturalità, criticità

Della serie  ormai tragica, “Il pianeta non può attendere”, segnalo questo importante appuntamento di cultura ambientale  che porta a Mestre, al Centro culturale Candiani, Michele Zanetti appassionato relatore ambientalista. Ingresso gratuito.

 

 

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Le metamorfosi della gronda lagunare veneziana

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Lavori di riqualificazione dell’Osellino-Marzenego. Lotto 2. Istruzioni per i soci.

OGGETTO: RIUNIONE 05/02/2024 STATO AVANZAMENTO LAVORI “RIQUALIFICAZIONE MARZENEGO” – AVVIO LAVORI 2°LOTTO e SUCCESSIVO INCONTRO ONLINE DIRETTIVO DEL 11/02/2024

Ore 18:30 del giorno 5 c.m. ha inizio l’assemblea con i Soci delle concessioni  Campalton e Villaggio Laguna 1 e 2.

CAMPALTON:

Inizialmente il Presidente comincia la raccolta dei nominativi dei SOLI soci di Campalton per l’assegnazione dei 75 posti provvisori messi a disposizione dal Consorzio per avviare poi la fase di pulizia ed escavo della concessione attualmente in uso dagli stessi. L’incontro continua comunicando il programma cronologico delle varie attività del Consorzio e viene comunicata come prima data utile il giorno 11 Febbraio 2024 per dare avvio allo spostamento/liberazione dei posti barca e di conseguenza viene richiesta la pulizia/recupero di tutti gli oggetti personali come passerelle, scale e, tubi, etc.. che, se non rimossi, verranno demoliti dalla ditta appaltatrice dei lavori di escavo. Successivamente il Presidente spiega la disposizione dei nuovi posti barca e viene anticipato che, a lavori ultimati, saranno probabilmente aggiornati i costi di utilizzo della concessione per la nuova dimensione dei posti barca (250 cm tra l’interasse dei i due pali) e vari costi accessori come il pagamento dilazionato dei nuovi pali di ormeggio installati. I soci vengono invitati a proporre eventuali implementazioni e migliorie da proporre in vista della realizzazione della concessione definitiva. Nel confronto emergono varie criticità, in primis le oggettive difficoltà di accesso alle imbarcazioni ovvero senza l’aiuto di una passerella che ne agevoli la salita/discesa. Viene segnalata la necessità di un adeguato parcheggio auto, e tra le varie migliorie viene proposto la possibilità di creare un nuovo sistema di illuminazione adeguato per ragioni di sicurezza e un sistema di videosorveglianza per limitare il fenomeno dei furti  e degli atti vandalici. Il presidente propone la possibilità di installare dei pontili galleggianti per agevolare le operazioni di carico/scarico.

Sono state chieste informazioni in merito al metodo di assegnazione dei posti barca una volta terminati lavori e la nuova disposizione sarà discussa nella prossima riunione da parte del Direttivo per valutare al meglio la questione.

VILLAGGIO LAGUNA 1 e 2:

I soci vengono informati che indicativamente verso la fine di febbraio saranno realizzati 50 posti barca provvisori dopo il ponte del Passo Campalto lato Tessera e anche in questo caso verrà fatta una lista provvisoria per l’assegnazione del posto barca provvisorio. Verrà successivamente comunicata una data per un’assemblea dedicata allo stato avanzamento lavori nelle concessioni al Villaggio Laguna.

L’assemblea si conclude alle ore 20:00.

Presenti del  Direttivo : Piovesan , Barillà , Pozzobon .

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RIUNIONE IN VIDEOCONFERENZA DIRETTIVO 11/02/2024

A seguito della riunione dei soci e agli aggiornamenti comunicati dal Consorzio “Acque risorgive” è stata e effettuata una riunione straordinaria per valutare lo stato avanzamento lavori.

Nella mattina del 11/02/2024 per visionare i lavori in corso a Campalton e verificare le criticità emerse il giorno 5, è stato e effettuato un sopralluogo e grazie alla disponibilità di un socio sono state fatte varie prove di ormeggio e salita e discesa su una imbarcazione tipo Open (larga 2,20 m e lunga 5,50 m); è emerso che la larghezza dei nuovi posti barca soddisfa i requisiti di spazio per l’ormeggio di imbarcazioni tipo Open/pilotine permettendo e aumentando le possibilità di diporto.

Per quanto riguarda le modalità di ormeggio, l’inclinazione dei posti barca provvisori non permette un avvicinamento adeguato alla riva, pertanto va aumentata ad almeno 30° o più; infatti con la disposizione provvisoria creata se la barca viene legata sui pali di sinistra si avvicina troppo lo specchio di poppa alla riva non permettendo il sollevamento del motore, se viene legata sui pali a destra il motore può essere sollevato ma risulta estremamente difficoltoso l’accesso in barca (oltre un metro di passo). Una inclinazione dei posti barca maggiore potrebbe risolvere buona parte del problema.

Per quanto riguarda il camminamento di graniglia realizzato sul margine della riva, risulta in fase di assestamento e si nota la presenza del tessuto di contenimento messo alla base.

Le prove sono state fatte in condizioni di marea +90 cm.

In settimana verrà e effettuata una ulteriore prova di ormeggio con una imbarcazione più piccola tipo patanella/cofano per vedere se le criticità già evidenziate possano risultare ancora maggiori.

ORMEGGIO SU PALI DI SINISTRA (fig. 1):

DISTANZA DALL’ORMEGGIO  (fig. 2):

REALIZZAZIONE POSTI PROVVISORI E CAMMINAMENTO  (fig. 3):

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ULTIMA ORA

Ribadisco a tutti i soci che il trasferimento nei posti provvisori è SOSPESO, il Consorzio deve fare prima dei sopralluoghi per la messa in sicurezza. Inoltro ricordo L’ASSOLUTO DIVIETO DI ACCESSO NELL’AREA DEL CANTIERE. Non appena ci saranno aggiornamenti verranno comunicati. Mi raccomando massima condivisione del messaggio anche con i soci che non hanno WhatsApp o non sono nel gruppo. Grazie a tutti.

Nicolò Pozzobon

(referente del Gruppo Campalton)

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AVVISO
(2)
AI SOCI DELL’ASSOCIAZIONE “LA SALSOLA” GRUPPI; CAMPALTON, VILLAGGIO LAGUNA UNO E DUE
Il Consorzio Acque Risorgive informa l’associazione che il 26 febbraio 2024 è stata consegnata ufficialmente l’ area con 75 posti barca per ospitare provvisoriamente le barche della concessione Campalton e Villaggio
Laguna 1 e 2. I posti provvisori sono ubicati sul proseguimento della concessione di Campalton lato Tessera. I 75 posti provvisori sono stati ripartiti in maniera proporzionale tra le tre concessioni. Dato il numero inferiore di posti provvisori rispetto il numero di posti delle concessioni, tutti i posti dovranno essere utilizzati solo dai soci che non ha possibilità di portare le barche a terra per il tempo necessario a completare i lavori di arginamento e scavo del fiume. Dopo questa prima fase i soci rientreranno nella concessione di origine o appartenenza.
I soci interessati (con la barca in acqua o prevedono di farlo entro l’estate), devono:
1) provvedere al trasferimento entro 7/10 gg. successivi al 4 Marzo.
2) sgomberare il proprio spazio acqueo dal materiale o attrezzature di proprietà.
Tutto il resto va in discarica,
3) chiamare il Presidente o referente del gruppo per l’assegnazione del posto
provvisti di fotocopia C.I. personale, fotocopia della targa o fotografia della
barca.
4) aver pagato la quota sociale 2023.
Per ulteriori dettagli dell’operazione è convocata un’assemblea dei Gruppi interessati per
VENERDI 1 Marzo 2024
alle ore 18,30
presso il centro anziani di Villaggio Laguna. Si prega di usare oltre gli strumenti Whatsapp o mail il passa parola tra soci per
assicurarsi che tutti siano informati. Campalto, 27 Febbraio 2024
IL PRESIDENTE Claudio Piovesan

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