Cos’è (stato) il “Contratto di fiume Marzenego-Osellino”?

Cos’è (stato) il “Contratto di fiume Marzenego-Osellino”?

di Pino Sartori

  1. INTRODUZIONE

L’idea di un Contratto di Fiume Marzenego è nata a Mestre nel 2013 con grandi aspettative ed entusiasmo da parte del Forum delle associazioni che da quasi due anni si era mobilitato con eventi, seminari, convegni per far conoscere questa opportunità per il territorio attraversato dal fiume di risorgiva.

Infatti contestualmente la Giunta Regionale del Veneto aveva approvato con delibera n. 2796 del 30 dicembre 2013 il progetto presentato dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e a questo scopo aveva destinato un contributo finanziario per le attività di formazione.

Il 31 gennaio 2014, il Consorzio e i Comuni del bacino fluviale, sottoscrivevano autonomamente un Protocollo d’Intesa “verso il Contratto di Fiume per il Marzenego” senza però coinvolgere in questa fase il Forum delle associazioni; questo Protocollo attribuiva al Consorzio le funzioni di coordinamento delle attività di Segreteria Tecnica per il Contratto di Fiume. A partire da questa data, quindi, l’organizzazione delle attività è stata affidata alla Segreteria Tecnica con la supervisione del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Si sono comunque svolti incontri, per definire il percorso partecipato, tra il gruppo “istituzionale” del CdF Marzenego e il Forum delle associazioni proponenti il processo di Contratto, ma senza sottoscrivere un Manifesto di intenti comuni.

Tra Aprile e Ottobre 2014 si è svolta una fase di attività, con due Assemblee di bacino e 4 Tavoli tematici in cui sono emerse le aspirazioni delle categorie professionali, delle varie aggregazioni locali, delle associazioni di difesa e promozione dell’ambiente fluviale e delle istituzioni locali afferenti al bacino fluviale. Le associazioni del Forum hanno partecipato attivamente anche organizzando iniziative promozionali conoscitive collaterali.

  1. AZIONI E METODI

In seguito alla costituzione del Forum, l’attività divulgativa è continuata con la realizzazione di incontri pubblici, convegni e iniziative di animazione territoriale e prese di posizione pubbliche in difesa del fiume. Nell’Aprile 2014 il Forum e altre associazioni del Veneto hanno proclamato il 25 Aprile Festa della Liberazione dei Corsi d’Acqua, celebrata con una serie di manifestazioni locali: la risalita del fiume Marzenego nel tratto urbano con piccoli natanti radizionali fu molto apprezzata dalla popolazione di Mestre, che tornò a vedere il fiume cittadino rianimarsi dopo il tombinamento degli anni ’70. Alcuni media locali (pure il TG3 regionale)hanno dedicato all’evento molta attenzione.

Anche per queste attività nel corso del 2014 la Regione Veneto ha selezionato il processo di Contratto di fiume del Marzenego meritevole di un importante finanziamento affidato al Consorzio di Bonifica Acque Risorgive.

Il Forum delle Associazioni ha partecipato attivamente e costruttivamente al processo decisionale pubblico avviato dal Consorzio di Bonifica, anche se successivamente il processo non ha dimostrato di essere adeguatamente inclusivo e trasparente.

Infatti dopo l’avvio e la scoppiettante accelerazione iniziale, l’esclusiva sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa fra le sole componenti istituzionali, la mancata redazione di un “Manifesto” di intenti con le componenti associative e produttive, e il lunghissimo periodo di inattività del processo decisionale non sono sembrati soddisfacenti testimonianze di un processo realmente partecipativo, né sembrano corrispondere ai Requisiti di Base dei Contratti di Fiume.

In sei mesi, da Aprile 2014 ad Ottobre 2014, il Contratto di Fiume Marzenego è pervenuto a tappe forzate dalla fase della definizione del quadro conoscitivo alla fase della formulazione delle azioni. All’affannosa attività dei primi mesi, è seguito un periodo di sospensione del processo decisionale protratto da Ottobre 2014 fino alla fine di Settembre 2015. Durante questi mesi il Forum delle Associazioni ha cercato di riattivare il dialogo con la Segreteria Tecnica, il Consorzio di Bonifica e con le amministrazioni locali, chiedendo invano ragione di tale paralisi.

Contemporaneamente e nonostante tutto l’azione del Forum del Marzenego si è fatta più intraprendente, tessendo relazioni con realtà associative altrettanto vivaci ed interessate ai processi partecipativi. Sono stati realizzati alcuni incontri con rappresentanti di altri processi di Contratti di Fiume (30 Maggio a Mestre, 26 Giugno in occasione di un convegno presso AQUAE Venezia 2015, 27 Settembre a Spresiano), al fine di costituire un Forum Regionale dei Contratti di Fiume: l’obbiettivo è di creare occasioni di confronto, di scambio di esperienze fra i diversi processi attivati e riuscire a tutelare la natura democratica, inclusiva, deliberativa dei Contratti di Fiume.

Locandina dei seminari organizzati da “La Salsola” in preparazione e presentazione del “Contratto di Fiume”

  1. RISULTATI

Pur con un ritardo di una decade, il Contratto di Fiume approda nel territorio del Veneto, dove una vivace componente associativa e i fermenti di risorse intellettuali diffuse sono stati in grado di anticipare la componente istituzionale nel dibattito sui Contratti di Fiume, esercitando un ruolo critico, informato e consapevole, presidiando gli inediti spazi di democrazia diretta che vengono guardati con sospetto e spesso con ostilità dai soggetti ai quali compete la gestione del territorio.

Il Forum per il Contratto di Fiume Marzenego Osellino ha partecipato in modo costruttivo e leale al processo attivato sul proprio territorio e, continuando a creare reti di relazioni, ha concorso alla costituzione di un Forum Regionale del Veneto dei Contratti di Fiume. Una rappresentanza del Forum Regionale Veneto parteciperà al X Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, profittando dell’evento nazionale sia come esperienza di formazione, sia come opportunità di aggregazione e condivisione di strategie per la tutela del fiume e dei processi partecipativi.

  1. CONCLUSIONI

Dopo quasi tre anni di informazione, divulgazione, disseminazione, animazione territoriale, da parte delle associazioni in Veneto, il dibattito sui Contratti di Fiume ha registrato un progresso marginale rispetto all’investimento di energie e di risorse intellettuali applicate: la natura partecipativa dei Contratti di Fiume non è appieno riconosciuta, se non ostacolata. La novità comunque è rappresentata da una componente associativa sempre più informata, critica ma anche collaborativa, costruttiva, consapevole che il metodo partecipativo è più importante degli obbiettivi stessi del processo. C’è bisogno di tempi distesi per imparare a confrontarsi e dialogare tra portatori di interessi diversi legati al fiume. C’è bisogno di maggiore impegno istituzionale e non a coinvolgere le associazioni delle categorie produttive poco avvezze a questi nuovi strumenti di programmazione democratica del territorio; c’è bisogno anche di una certa regolarità di contatti e continuità nel lavoro, evitando periodi di vuoto informativo e organizzativo. Si capisce quindi quanta ricchezza e creatività può venire dalla base associativa, e come su progetti concreti si possa mantenere viva e diffondere nel territorio la familiarità, la conoscenza, la cura del rapporto con il fiume.

  1. BIBILIOGRAFIA

Ministero dell’Ambiente, ISPRA, Tavolo Nazionale dei Contratto di Fiume, Definizioni e Requisiti di Base dei Contratti di Fiume, 2015

Consiglio regionale del Veneto I contratti di fiume. Strumenti partecipati di pianificazione e uso del territorio. Venezia luglio 2014. Veneto Tendenze 2/2014

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