Avviata una ricerca biologica ed ecologica sulle barene di Campalto (Venezia)

Da due giorni in barena i numerosi frequentatori, podisti, ciclisti, birdwatchers, pescatori, semplici passanti che si godono la skyline imperdibile di Venezia sullo sfondo della laguna, avranno notato una struttura mobile nuova apparire sugli isolotti barenicoli.
Una piccola superficie delimitata da un telo ombreggiante sorretto da quattro paletti.

Che sarà mai?

E’ una semplice area di studio istallata da un ricercatore naturalista, il dott. Giovanni Timossi entomologo della Società Venezia di Scienze Naturali, che si appresta a studiare una delle rarità biologiche presenti nelle nostre barene.

Il dott. Timossi ha in progetto lo studio della biologia di una falena: il bombice delle barene dal nome scientifico Malacosoma (Clisiocampa) castrensis veneta (Standfuss, 1884).

Uova di bombice delle barene su una canna palustre

Il ricercatore si è rivolto ai Soci de La Salsola per chiedere una collaborazione operativa nel vigilare l’installazione dell’area di studio per distogliere attenzioni non richieste di curiosi o male intenzionati che potrebbero compromettere il buon esito dello studio.

Altresì il Dott. Timossi si è reso disponibile alla presentazione del progetto alla cittadinanza di Campalto in un incontro presso il Centro Sociale AUSER il Gabbiano il prossimo 4 aprile 2025 alle ore 17.00.

Naturalmente l’attesa di tutti gli estimatori di questi luoghi lagunari è tutta rivolta a capire se la riproduzione di questo animaletto è ancora salvaguardata ben consci che questo sia un segnale di speranza di sopravvivenza per quella specie e nello stesso tempo un buon indicatore di salubrità per l’intero ecosistema barenicolo campaltino.

Nella scheda seguente il Dott. Timossi illustra in sintesi le ragioni a fondamento della sua ricerca.

BIOLOGIA/ECOLOGIA DELLA Malacosoma castrensis veneta Standfuss, 1884, UN ECOTIPO MISCONOSCIUTO DELLA LAGUNA DI VENEZIA.

La Laguna di Venezia è stata modificata dall’intervento dell’uomo in modo irreversibile soprattutto  nell’ultimo secolo. Purtroppo gli interventi  attuati hanno alterato in modo particolare gli ambienti caratteristici e unici della  Laguna. Tra questi le barene sono in continua regressione e sono oggetto di studi di conservazione da diversi anni. La genesi delle barene, la flora, l’importanza per la fauna di mammiferi e uccelli e le funzioni che hanno per l’equilibrio degli ecosistemi della Laguna sono stati oggetto di studi approfonditi. L’importanza che hanno, ai fini della conservazione della biodiversità, e la drastica riduzione della loro estensione sono alcuni dei motivi per cui nella direttiva habitat questi ambienti vengono considerati prioritari. Per quanto riguarda la fauna di insetti le conoscenze sono limitate a pochi ordini principali quali i Coleoptera, Lepidoptera, Orthoptera, Hymenoptera, Diptera. Purtroppo la letteratura fornisce informazioni sulla biodiversità della Laguna spesso di epoca storica. Mancano quindi liste di specie aggiornate specifiche della fauna delle barene che sono fondamentali  per attuare strategie efficaci di conservazione. Per quanto riguarda l’Ordine Lepidoptera sono le poche pubblicazioni recenti (Flamigni et al, 2005, Rallo & Uliana, 2001; Zangheri, 1958, 19751). I contributi degli autori de XIX secolo (Martens G. 1824; Contarini, 1838, 1843; Sormani-Moretti, 1880-81) sono elenchi di specie dai quali comunque si possono fare dei confronti cronologici. Sorprende che, malgrado le poche pubblicazioni esistenti, la specie di cui si discute nel presente lavoro e la sua peculiare biologia sono note da almeno due secoli. Fu  l’abate Chiereghin (1821) per primo, incuriosito, a studiarne la biologia.

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