Relitti & rottami (nel fiume Marzenego-Osellino)
di Nereo Zane e Pino Sartori
Una delle questioni cruciali che stanno a cuore ai Soci della nostra Associazione ed a moltissimi altri utenti del fiume, è la transitabilità del fiume con le nostre imbarcazioni tradizionali, a remi e a motore.
Sappiamo che è ormai pronto il progetto di risanamento del fiume che aspettiamo da 40 anni, e per il quale abbiamo manifestato il 30 giugno u.s., ma come utenti del fiume dobbiamo fare una profonda e severa autocritica verso chi fra di noi non ha avuto il minimo rispetto per il fiume e lo ha considerato come bene esclusivo tanto da lasciarlo in estremo degrado come dimostra l’impietoso filmato che Nereo Zane ha girato proprio il giorno della manifestazione.
E’ una doppia vergogna che utenti del fiume abbiano lasciato, in forza di una concessione (e non di un atto di proprietà) idraulica, dappertutto relitti e rottami sulle sue rive che sono per ora divenute infrequentabili per nessun altro.
Doppia vergogna perchè chi doveva controllare (Genio Civile di Venezia della Regione Veneto) non l’ha colpevolmente fatto!
Entrambi comportamenti sono fortemente censurabili perchè mettono a rischio di incidenti la navigazione degli altri utenti, e perchè tolgono la possibilità ad altri cittadini di usufruire uno spazio pubblico da utilizzare responsabilmente!
Inoltre tutta quella ferraglia che vedete nel documento filmato, tutte quelle attrezzature di approdo in sfacelo, quelle imbarcazioni abbandonate e semisommerse, e chissà cos’altro c’è sotto il pelo dell’acqua, saranno costi aggiuntivi per la loro rimozione e smaltimento in discarica che il Consorzio di bonifica dovrà accollarsi in previsione del cantiere dei lavori di scavo e risezionamento degli argini del fiume.
Poichè il Gruppo per la salvaguardia dell’ambiente “La Salsola” di questo comportamento responsabile verso il fiume ne ha fatto un punto di orgoglio espressamente scritto nel proprio atto costitutivo e dichiarato come “buona pratica” nel “Contratto di Fiume”, si propone di aiutare tutti coloro che vogliono recuperare il proprio sito di approdo dall’incuria e restituirlo al normale aspetto, o a rinnovarlo con criteri e strumenti di compatibilità ambientale.
Altrimenti confido che il Consorzio “Acque Risorgive” verifichi, nelle more dell’approvazione del progetto, la titolarità delle concessioni e chieda ai concessionari inadempienti delle basilari regole di pulizia e manutanzione delle concessioni, l’asportazione dei relitti e dei rifiuti, e il ripristino dei luoghi! Ovvero li sanzioni pesantemente, senza pietà!